Sanremo 2022, Adinolfi choc: «Droga dietro le quinte, è evidente guardando alcune esibizioni»

Sanremo 2022, Adinolfi choc: «Droga dietro le quinte, è evidente guardando alcune esibizioni»
Droga dietro le quinte di Sanremo 2022. Le allusioni choc vengono da Mario Adinolfi, leader e fondatore del Popolo della Famiglia, che ai microfoni di Radio Roma ha...

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Droga dietro le quinte di Sanremo 2022. Le allusioni choc vengono da Mario Adinolfi, leader e fondatore del Popolo della Famiglia, che ai microfoni di Radio Roma ha detto la sua sulla polemica sollevata dalle dichiarazioni del deputato di Fratelli d'Italia Federico Mollicone che, in quanto commissario di vigilanza Rai, nelle scorse ore ha proposto di introdurre un esame tossicologico per conduttori e artisti del Festival di Sanremo.

 

LA SCALETTA DELLA QUARTA SERATA SANREMO 2022: LE CANZONI COVER

 

«Mi pare evidente che qualche tipo di sostanza stupefacente possa circolare dietro le quinte: basta vedere alcune esibizioni...», ha detto Adinolfi, ospite del morning show Diverso. «Penso ci sia una qualche diffusione di sostanze […], sembra esserci secondo me in qualche performance un evidente intervento delle sostanze. Purtroppo mi dispiace perché sono ragazzi giovani, giovanissimi, ma l’evidenza è sotto gli occhi di tutti: […] c’è sicuramente una diffusione della droga».

 

Su Drusilla: «Doveva esibirsi anche vestito da uomo»

 

Il monologo di Drusilla meritava «un orario migliore» ma allo stesso modo «Gianluca Gori avrebbe meritato almeno di poter salutare il pubblico svestendo i panni femminili», ha poi aggiunto commentando con l'Adnkronos la performance di Drusilla Foer sul palco del Teatro Ariston di Sanremo. «Sono d'accordo con Vladimir Luxuria - premette Adinolfi - il monologo di Drusilla meritava un orario più consono. E nella mia idea di un festival non monotematico e ideologico come quello proposto dalla Rai di quest'anno, avrei voluto che il pubblico di Sanremo e di tutta Italia avesse potuto rendere omaggio a Gianluca Gori che dà corpo e anima a Drusilla. La mia chiosa finale su Drusilla, insomma, è questa. Gianluca Gori avrebbe meritato almeno di poter salutare il pubblico svestendo i panni femminili. Obbligato a vestirli per campare, l'attore toscano meritava almeno un finale alla Dustin Hoffman in Tootsie. Sarebbe tutto stato più bello perché più vero», conclude.

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Il Mattino