È stata pubblicata all'1.24 in punto, esattamente 24 ore dopo la proclamazione della canzone vincitrice di Sanremo 2016. Parody in a Day è online e la missione...
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Marco e Fabiano, con l'aiuto di un gruppo di professionisti un po' folli, sono riusciti in una sfida che sembrava impossibile: ideare, scrivere, arrangiare e girare la parodia e il videoclip della canzone vincitrice del Festival di Sanremo.
L'impresa è iniziata all'1.27 quando Carlo Conti ha premiato "Un giorno mi dirai" degli Stadio sul palco dell'Ariston. Da quel momento Marco Abbro e Fabiano Pagliara si sono messi al lavoro per riscrivere, in chiave comica, il testo. Contemporaneamente un gruppo di musicisti, guidati da Enzo Siani del Play Music Studio, ha lavorato tutta la notte sull'arrangiamento del brano. Infine, alle prime luci dell'alba il regista Luca Grafner ha dato il via alle riprese del videoclip che è stato montato e, infine, pubblicato in tempo record, esattamente 23 ore e 57 minuti dopo la vittoria degli Stadio.
Testimoni della sfida più di 3mila utenti che si sono collegati durante la giornata e hanno seguito la diretta non stop che ha documentato l'intero processo creativo. Una missione possibile grazie al lavoro di tre gruppi di professionisti coordinati dalla giornalista Francesca Romaldo che si è occupata della produzione esecutiva e della comunicazione del progetto.
Il risultato della sfida è un testo intelligente e dissacrante sul Festival di Sanremo, un evento che fa parte, nel bene e nel male, della tradizione italiana. Dalla discussa presenza di Garko alla trasformazione di Patty Pravo, dall'acclamatissimo Vessicchio all'immancabile ombra di Baudo che incombe su ogni edizione, "Sanremo mi dirai" è un pretesto per raccontare il Festival e con esso l'Italia di oggi tra nastri arcobaleno, gaffe e sfide social. Un appuntamento irrinunciabile e di cui tutti, nel bene e nel male, parlano. E il videoclip ricalca proprio questo concetto: da Sanremo, dal Festival, dalle polemiche, le critiche, le anteprime e i racconti non si può scappare... così come dal canone. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino