Scambio in culla, una delle mamme a I Fatti Vostri: «Così ci siamo accorti che allattavo una bimba non mia»

Scambio in culla, una delle mamme: «Ho allattato una bimba non mia. Così ci siamo accorti di tutto»
A I Fatti Vostri parla la signora Paola, la donna che ha allattato una bambina non sua a causa di uno scambio di culle e che da allora vive in un incubo. La donna ha...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

A I Fatti Vostri parla la signora Paola, la donna che ha allattato una bambina non sua a causa di uno scambio di culle e che da allora vive in un incubo. La donna ha denunciato l'errore commesso all'interno di un prestigioso ospedale bresciano. La donna chiede ora un risarcimento danni.  L'episodio risale ad ottobre, ma la madre, assistita dall'avvocata Maria Cristina Tramacere, è ancora sotto choc per non essere riuscita a legare con la vera figlia.

«Ho partorito - racconta la donna a Salvo Sottile - i primi di ottobre all'1.55 di notte. Il parto è andato bene, ho abbracciato la mia quarta figlia per un attimo. Non c'erano posti letti disponibili e sono stata in sala parto sino alla mattina del 9 ottobre, qui ho atteso il tampone, una volta giunta la notizia che potevo vedere mia figlia, sono andata alla nursery a prendere la mia bimba. Mi hanno aperto, mi hanno consegnato mia figlia dicendomi che l'avrei potuta portare in camera. Sono andata in camera, l'ho guardata, baciata , abbracciata, coccolata e nutrita. Ho chiamato parenti, fatto foto, messe sui social».

Ad accorgersi che la bambina non era la loro è stato il marito: «In una videochiamata mi disse che la bambina sembrava un pochino più grande. Vidi che la bambina non aveva il braccialetto e controllai nella culla e lo trovai: non corrispondevano. Lì mi è venuto un tuffo al cuore. Non sapevo quale fosse la mia bambina». Una volta tornata nella nursery ha scoperto la verità. A seguire è stato fatto il test del Dna alle bambine per essere certi, ma ci volevano due mesi. «L'ospedale sta valutando ulteriori accertamenti del danno per capire se ci sono gli estremi per un risarcimento», le parole dell'avvocata. 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino