Sessant'anni fa moriva James Dean. Tre film per diventare un mito

Sessant'anni fa moriva James Dean. Tre film per diventare un mito
Bastarono tre film per farlo entrare nel mito. Sessant’anni fa, il 30 settembre 1955, il giorno della sua morte, James Dean ha solo 24 anni, seppur intensamente vissuti. Nato a...

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Bastarono tre film per farlo entrare nel mito. Sessant’anni fa, il 30 settembre 1955, il giorno della sua morte, James Dean ha solo 24 anni, seppur intensamente vissuti. Nato a Marion nell’Indiana l’8 febbraio del 1931, orfano di madre e cresciuto in una fattoria, in California ci arriva per studiare all’università di Los Angeles cambiando da giurisprudenza, dove lo iscrive il padre, a discipline teatrali. Una pubblicità della Pepsi Cola, poi il trasferimento a New York per frequentare l’Actors Studio gli aprono la strada a partecipazioni televisive e poi cinematografiche, ma di poco conto.




Poi arriva il 1955, l’anno in cui succede tutto, e “La Valle dell’Eden” di Elia Kazan è il primo ruolo da protagonista che lo fa letteralmente esplodere. Il suo ruolo del giovane Cal in conflitto con il padre autoritario e bigotto rivela una spontaneità tale che il regista lascia nella pellicola scene del tutto improvvisate con slancio da James (lui, tra l’altro, era in rotta col padre e la matrigna da quando aveva scelto di studiare teatro). Il risultato del suo primo vero film è una nomination come “migliore attore protagonista”, che arriva postuma per la prima volta nella storia degli Oscar. Sono i giorni della storia d’amore con l’attrice italiana Annamaria Pierangeli, avviata nel ’54 e fortemente ostacolata dalla cattolica madre di lei (fino a costringere la figlia a sposare il cantante Vic Damone).









Dean, molto provato comincia a bere e a dedicarsi alle corse in auto e in moto. Arriva il set dell’emblema della sua cinematografia “Gioventù bruciata” di Nicholas Ray dove veste i panni dello scapestrato Jim Stark, rendendo sul grande schermo il disagio e i cambiamenti della generazione post bellica americana.



Purtroppo Dean muore un mese prima dell’uscita del film, quando è sul finire delle riprese del suo terzo capolavoro da protagonista: “Il gigante” di George Stevens che esce nel ’56. Accanto a Dean ci sono Elizabeth Taylor e un maestoso Rock Hudson: con quest’ultimo sarà di nuovo nominato all’Oscar come “miglior attore protagonista” nel ‘57. La storia critica dice che James è stato capace di rubare la scena alla coppia di attori. Ma lo schianto del 30 settembre del ’55 interrompe la sua storia terrena e apre quella del più grande mito del cinema americano del ‘900. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino