In esclusiva per «Il Mattino» la «Fiction» di Shaone

In anteprima esclusiva sul sito de «Il Mattino» «Fiction», nuovo videoclip tratto da «Over», ultimo album di Shaone, nome d’arte di Paolo...

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In anteprima esclusiva sul sito de «Il Mattino» «Fiction», nuovo videoclip tratto da «Over», ultimo album di Shaone, nome d’arte di Paolo Romano, cofondatore dello storico gruppo hip hop napoletano La Famiglia. Prodotto da Dj Simi, altro storico componente della crew partenopeo, è un concept album in cui – racconta Shaone - «la figura narrante è un astronauta, un moderno eremita, il rappresentante di un'umanità dedita alle conquiste scientifiche, proiettata verso nuovi orizzonti, nuovi mondi, nuovi modi di sperimentare percorsi e strade alternative, a discapito di un naturale sviluppo legato ai tempi biologici, in disaccordo con il mondo circostante e con tutte le forme di vita che la terra ospita. Questa icona di moderno argonauta non assume valenza positiva, anzi mostra tutte le debolezze di chi, con presunzione, ha creduto di proiettare la sua figura di conquistatore contemporaneo al di là del proprio limite, verso uno sconosciuto “oltre”, perdendo ogni punto di riferimento che lo ancorava alla realtà, dimenticandosi che la vera conquista viene dalla conoscenza di sé stessi». Quell'astronauta è al centro anche delle immagini di un pezzo trascinante come «Fiction»: «Come un pesce intrappolato in una rete invisibile», spiega il rapper caro anche a Daniele Sepe, «il protagonista si lascia muovere e manovrare da una élite occulta, da un manipolo di pochi registi che indicano e tracciano la strada da seguire, che, come burattinai, muovono i fantocci umani attaccati a fili di fibre ottiche. Un’umanità di automi, pedine, schiavi di una avanzata tecnologia che li rende antenne recettive all’inquinamento elettromagnetico. Lo scenario condiviso risulta illusorio, artefatto dal fumo delle apparenze, l’individuo è vittima inconsapevole di un golpe muto dove tutto è sopito, dove l’uomo non è altro che un diapason di gomma che non produce vibrazioni». 

Per i suoi registi, Gabri Gargiulo e Barbara Romano, il videoclip «è un'allegoria, una metafora, una sensazione. Il riflesso di un universo spezzato nell'immaginario dell'inconscio. Il girato è un inno alla riflessione su noi stessi e il nostro percorso come genere nell'universo».





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Il Mattino