In salvo i contributi statali per lo spettacolo dal vivo. Ieri mattina, su richiesta del Mibact, il Consiglio di Stato ha sospeso con un provvedimento d'urgenza la sentenza...
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La notizia ha fatto felici a Napoli chi, come Luca De Fusco, direttore artistico del Mercadante Teatro Nazionale, o Gabriele Russo del Bellini, era apparso particolarmente preoccupato dalla sentenza del Tar. Meno chi come Laura Angiulli (Galleria Toledo) e Carlo Cerciello (Elicantropo) erano tra quanti si erano rivolti al Tar.
I 407 milioni per le attività di prosa, danza e musica, sono dunque per il momento al sicuro. «Ringrazio il ministero per essere prontamente intervenuto evitando che la situazione precipitasse con conseguenze drammatiche per l'intero spettacolo italiano». È quanto dichiara Carlo Fontana, presidente dell'Agis, commentando la sospensione da parte del Consiglio di Stato della sentenza del Tar: «Il Decreto ministeriale del 1 luglio 2014», prosegue, «ha rappresentato un forte cambiamento dai presupposti largamente condivisibili e dai meccanismi ulteriormente migliorabili, come per altro è stato fatto, nei limiti del possibile, su iniziativa dell'Agis. Il risultato dei ricorsi rappresenta, invece, lo sfascio del settore. Tra lo sfascio ed un sistema migliorato, e ancora migliorabile, scelgo il secondo, senza se e senza ma. Adesso si vada avanti con decisione verso l'elaborazione di un testo legislativo che consentirà di rinnovare radicalmente lo spettacolo italiano. Questo settore - conclude il presidente dell'Agis - pretende il cambiamento anche rispetto ad una prassi antica che il decreto ha cominciato a mettere in discussione, ed è pertanto pronto a raccogliere le nuove sfide che lo attendono».
Il tribunale amministrativo regionale del Lazio aveva annullato il decreto contro il quale sono stati presentati ben 120 ricorsi, tra cui appunto anche quelli di teatri partenopei come Galleria Toledo ed Elicantropo. Il prossimo passo del ministero sarà adesso il ricorso contro il Tar davanti al Consiglio di Stato. Nonostante le polemiche che hanno accompagnato il decreto fin dalla sua emanazione, dal ministero sono convinti che l'Avvocatura di Stato saprà far valere davanti al Consiglio le buone ragioni del decreto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino