Stanotte a Napoli, Maurisa Laurito sarà guida d'eccezione di Alberto Angela nella Sanità

alberto angela
«Napoli? È una città bellissima, piena di fermento, cultura. Ma troppo spesso vittima di pregiudizi». Scende sempre in prima linea Marisa Laurito quando...

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«Napoli? È una città bellissima, piena di fermento, cultura. Ma troppo spesso vittima di pregiudizi». Scende sempre in prima linea Marisa Laurito quando si parla della sua Napoli. Anche di prima mattina, mentre è al trucco sul set partenopeo della seconda stagione di Mina settembre, la fiction di Rai1 con Serena Rossi, di cui è una delle new entry. «Interpreto sua zia. Una donna un pò particolare, atipica», sorride. E sono proprio Napoli e la sua cultura che porterà in tv in questi giorni di festa, che la vedono protagonista di una serie di appuntamenti su Rai1.

A partire dal 25 dicembre, la sera di Natale, quando in prima serata, sarà guida d'eccezione per Alberto Angela attraverso il quartiere Sanità nel suo "Stanotte a Napoli". E poi ci sono due serate d'onore, in occasione dei 100 anni dalla morte del tenore Enrico Caruso e per i 100 della nascita del maestro Sergio Bruni, in onda in seconda serata, il 25 dicembre e il primo gennaio. «Bruni e Caruso hanno molto in comune - racconta la Laurito, conduttrice delle due serate dal teatro Trianon Viviani di cui è direttrice artistica - Caruso veniva da una famiglia poverissima e riuscì a esportare negli Stati Uniti non solo la canzone napoletana, incidendo più di mille dischi, ma anche il made in Italy e la cucina. Sergio Bruni è stato la voce di Napolì. 

Quando andò a cantare alla Carnegie Hall di New York i giornali scrissero che era arrivato l'erede di Caruso». Ma Napoli è anche Luciano De Crescenzo, di cui da gennaio porterà ancora in tournée Così parlò Bellavista, nell'adattamento firmato da Geppy Gleijeses. E soprattutto Eduardo De Filippo, con cui la Laurito iniziò giovanissima, e che Sergio Rubini racconta con I fratelli De Filippo, la fiction in onda su Rai1 il 29 dicembre, dedicata ai giovani Eduardo, Titina e Peppino, figli, non riconosciuti, di un padre imponente come Eduardo Scarpetta.

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Il Mattino