Al San Carlo debutta La Bohème, il classico che appassiona attraverso i secoli

Al San Carlo debutta La Bohème, il classico che appassiona attraverso i secoli
Ci sono classici intramontabili che non smettono mai di commuovere. È così per la Boheme, opera in quattro quadri di Giacomo Puccini, su libretto...

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Ci sono classici intramontabili che non smettono mai di commuovere. È così per la Boheme, opera in quattro quadri di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica che ha debuttato al San Carlo nell’allestimento diretto da Mario Pontiggia. Per l’occasione ospiti illustri e un successo di pubblico che conferma quanto il classico dell’opera continui a piacere a distanza di oltre 100 anni dalla sua prima esecuzione al Teatro Regio di Torino nel febbraio 1896 e solo un mese dopo a Napoli. Per la seconda volta dall’inizio della stagione la direzione sceglie di mettere in scena Puccini: all’inaugurazione con un’opera inconsueta come La Fanciulla del West, questa volta con un grande classico.

 
Ad assistere l’opera dal palco reale Anna Finocchiaro, ministro per i Rapporti con il Parlamento, Antimo Cesaro, sottosegretario del Ministero per i Beni e le attività culturali e il turismo e il prefetto di Napoli, Carmela Pagano. «Bohème un classico intramontabile, Puccini straordinario autore», ha detto il ministro che non ha saputo resistere alla tentazione della serata all'insegna della musica. Particolarmente entusiasta del lavoro che si sta svolgento al Massimo è Antimo Cesaro: «In Italia abbiamo bisogno di ritornare ai classici - ha detto il sottosegretario - Il mio maestro diceva ' quando voglio aggiornarmi leggo i classici'. Abbiamo bisogno di tornare a quella grande tradizione culturale di cui siamo eredi. Il San Carlo sta investendo molto in questa prospettiva di rilancio del Massimo napoletano. Al Ministero siamo molto in linea con questa forma mentis». 

Sul podio Stefano Ranzani che dirige l’orchestra, il coro e le voci bianche del San Carlo. Torna sul palco napoletano il soprano Eleonora Buratto, nel ruolo della protagonista Mimì, la giovane abitante della soffitta degli artisti bohemienne, malata di tubercolosi. Al suo fianco Jean-François Borras, classe 1975, che veste i panni del poeta Rodolfo. Nel cast Francesca Dotto, nel ruolo di Musetta, Mario Cassi, Marcello, Leon Kim, Schaunard, Fabrizio Beggi , Colline, Matteo Ferrara, nel doppio ruolo di Benoît e Alcindoro e Stefano Pisani, Parpignol.
 

«Ancora una vota Puccini – ha detto la sovrintendente del Teatro San Carlo, Rosanna Purchia – Un allestimento nel segno della tradizione e della storia, senza cercare inutili innovazioni perché i nostri maestri ci hanno già detto tutto. Stasera in scena c'è la nostra Buratto che adora Napoli, noi adoriamo lei ed è una Mimì straordinaria. A distanza di oltre un secolo la Bohème incanta ancora perchè la storia di un amore infranto, della morte che strappa via dalla felicità non può non commuovere. In questo momento noi abbiamo bisogno di amore».


La regia di Pontiggia è fedele alla tradizione, con i costumi d’epoca, firmati da Francesco Zito e le luci curate da Bruno Ciulli. La Boheme è probabilmente una delle opere più rappresentate negli anni al Massimo napoletano e piace sempre probabilmente per la sua attualità. «Io posseggo un istinto soltanto per le piccole cose e non voglio occuparmi di nient’altro se non di esse», scriveva Puccini, concentrando così in poche parole tutta la sua poetica, cogliendo in pieno il carattere della Bohème la cui melodia è un classico intramontabile. La Boheme sarà in scena al San Carlo fino al 16 gennaio.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino