Ancora una volta Josè Montalvo ha conquistato il cuore dei napoletani. Un successo “Carmen (s)” al Politeama, una, cento, mille Carmen in cerca di...
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«In una stanza circondata da una parete trasparente, sei danzatori con le loro maschere diventano Petuska, Pulcinella, e come nostrani Pinocchio si trasformano da burattini in umani», spiega Sieni protagonista anche di un progetto al Madre in cui affronta la sua visione della danza, dei corpi a confronto con la gravità. «Petruska - aggiunge - è una marionetta e non è una marionetta, è umano e straordinariamente disumano, non convive nei due mondi, li attraversa, con la gravità dei sentimenti e la leggerezza del passaggio».
Figure ignote, invece, sono in scena con “Passo oscuro” (oggi 11 marzo, ore 21 Mercadante). «Affrontano – spiega il regista Alfonso Benadduce - la forza della musica attratte dalla mancanza della nota finale nell'incompiuta Nona Sinfonia di Brukner».
La rassegna dello Stabile ospita anche, dopo l'esordio la scorsa estate a Pompei, “Non solo Medea” di Emio Greco e Pieter Scholten (15,16 e 17 marzo al Mercadante). Al Ridotto, poi, il nuovo lavoro di Gabriella Stazio, “Il luogo del paradosso” (da mercoledì 13 fino a sabato 16), una coreografia in due episodi in cui un gruppo di affermati artisti, nella parte di sé stessi, offrono un loro apporto creativo: Roberta Escamilla Garrison, Joseph Fontano, Claudio Malangone, Sonia Di Gennaro, Michele Simonetti e Angela Caputo. Chiusura domenica 17 (ore 18 San Ferdinando) con Antonello Tudisco e il suo “Act of mercy”, ispirato al Caravaggio delle Sette Opere di Misericordia, progetto nato con il gruppo attivo nel cuore del centro storico napoletano, Interno 5 danza. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino