The voice kids 2024 con Gigi D'Alessio e Clementino: «Protagonisti i bambini»

«È una bella storia questa, che regalerà molte soddisfazioni a chi seguirà da casa»

Parte stasera su Raiuno la seconda stagione di «The voice kids», che dopo il successo della prima edizione sperimentale, torna a grande richiesta, visto il successo e...

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Parte stasera su Raiuno la seconda stagione di «The voice kids», che dopo il successo della prima edizione sperimentale, torna a grande richiesta, visto il successo e le aspettative sollevate: oltre tremila le candidature per partecipare al programma, dove sono ammessi concorrenti tra gli 8 e i 14 anni. Tra i selezionati per la gara, maggioranza femminile (65% contro 35%), e ampia presenza del Sud rispetto al Nord, al centro e alle isole, dove spiccano i bambini dalla Sicilia. Molta la soddisfazione, dalla direzione Rai alla conduttrice, Antonella Clerici che ricorda ancora di aver lanciato Il Volo ai tempi di «Ti lascio una canzone», ai quattro coach della giuria, Gigi D'Alessio, Clementino, Loredana Bertè, confermati rispetto al format classico di «The voice senior», e alla new entry Arisa, ormai a suo agio nei talent show.

Sul fronte dell'intrattenimento a livello internazionale «The voice» è una vera e propria corazzata, che non teme il confronto, anche se in Italia la versione originale non ha mai sfondato, stretta tra il successo di «Amici» ed i sussulti di un «X Factor» che vive più di polemiche e di ascolti, ma ha dalla sua una forte dimensione spettacolare: «The voice» va in onda in 155 paesi, tra questi 47 hanno anche la versione bambinesca, 17 quella per «oldies but goldies», di cui la Rai annuncia a febbraio il ritorno, con sette nuove puntate.

Marcello Ciannamea, a capo del dipartimento Prime Time, e Antonella Clerici non hanno dubbi sulla bontà e sulla riuscita della trasmissione, che si scontra, a distanza di due giorni, con «Io canto» di Gerry Scotti, record di ascolti all'esordio, l'altra sera: «Sono offerte diverse, ma non temiamo il confronto, anche se fosse diretto, nella stessa serata: non si paragona il prosciutto con la mortadella. Ce la vedremo con un peso massimo come Paolo Bonolis. Ma non è un problema: “The voice kids” ha contenuti e valori particolari, storie personali bellissime, bambini e ragazzini che aiutiamo a coltivare il talento e le speranze, nelle ambizioni».

Gigi D'Alessio ama il ruolo di pater familias, di professionista esperto, abituato nello stare al fianco dei più giovani: «È una bella storia questa, che regalerà molte soddisfazioni a chi seguirà da casa, oltre a noi che siamo a contatto con le realtà del futuro. Sappiamo che la sfida è quella dell'Auditel, ma sulla qualità e sulla autenticità non abbiamo da invidiare nessuno. I bambini sono seguiti e ascoltati con grande scrupolo, diamo loro il microfono, la gara non conta».

Anche Clementino annuncia con enfasi la sua adesione al progetto: «Essere qui, con un team di lavoro affiatato e autorevole è solo un piacere. Per me la convocazione è stata soprattutto un onore, un po' come per De Lorenzo, il capitano della mia squadra, andare a giocare con la Nazionale. E per restare nella metafora calcistica, lo scorso anno io ho vinto “The voice senior” e poi il Napoli si è aggiudicato lo scudetto. Ho buone speranze pure stavolta».

Un accenno, inevitabile, alle tribolazioni di «X Factor» e all'esclusione di Morgan per comportamenti considerati offensivi verso i colleghi e la produzione. Per tutti risponde D'Alessio: «Qui non potrà mai capitare, tra noi c'è un ottimo rapporto, sincero anche nelle differenze di vedute, e nella sana competizione. Abbiamo già constatato un equilibrio, un rispetto tra i colleghi, anche perché la nostra massima attenzione sta proprio nel ricavare le emozioni e le indicazioni dai concorrenti: la qualità delle voci non passa dalla fisicità, dalla componente estetica. Questa non è una sfilata di moda, a noi interessa sentire cosa ci può essere nel futuro di quei cantanti». A lui si aggiunge il rappper di «Black Pulcinella», e l'ultima battuta la scandiscono a doppia voce perché per loro «The voice kids» è uno show che sa che Napule, e non solo, «è a voce d''e criature che saglie chiano chiano e tu saje che nun si' sulo». 

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Il Mattino