«Dal prossimo album, vi faccio ridere...». Tiziano Ferro debutta al PalaAlpitour di Torino e già pensa al successore di «L’amore è una cosa semplice», atteso sul mercato...
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Forse l’unico modo per vederlo che hanno tutti quelli rimasti senza biglietto, dato che i 170.000 posti disponibili per questo European Tour nei palasport, che il 24 novembre deposita l’idolo di Latina al PalaSele di Eboli, sono esauriti ormai da giorni. «Lo show negli stadi era approdato solo in 6 città e mi sembrava assurda l’idea di non venire al Sud o di non provare ad uscire dai confini» spiega lui. «Così, oltre che ad Eboli, canterò a Bari, ad Acireale, ma pure a a Ginevra, a Zurigo, A Lugano, a Monaco di Baviera, a Bruxelles». Napoli no, come di solito non c’è la struttura adatta. Tiziano guarda ancora all’estero, ma senza la smania di conquista di qualche tempo fa: «Con gli anni ho fatto delle scelte che ho anche pagato perché adoro l’idea di portare la mia musica in giro, ma questo costa molto in termini affettivi. Ho scelto di rallentare i miei ritmi per stare vicino ai miei cari e provare a convivere con una persona. Rimanermene all’estero, infatti, non mi avrebbe potuto permesso di assistere alla laurea di mio fratello o di vivere gli affetti familiari. Dieci anni fa quando tornavo a casa era un evento, oggi voglio che sia quotidianità».
Per Ferro questo tour rappresenta la degna chiusura di un anno meraviglioso: «A sorprendere, a cambiare, ad aggiungere cose nuove rispetto a quanto fatto finora ci penserà il prossimo disco; non vedo l’ora di tornare in studio. Ho da parte una montagna di canzoni e selezionare quelle da scartare si annuncia già un duro lavoro».
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Il Mattino