Quattro anni fa raccontava: «Dal momento che ho compiuto i 50 anni ho cominciato a vivere male. Mi terrorizzava l'idea». Tori Amos allora stava per pubblicare il...
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Quindici canzoni, tra cui momenti di grande ispirazione, sempre però con un sottofondo di malinconia, con uno stile di scrittura confessionale che da anni ormai contraddistingue il suo stile. «È stato emozionante anche questa volta registrare canzoni», ha spiegato. Molte persone che hanno ascoltato il disco in anteprima mi ha raccontato di aver provato varie emozioni sentendo le canzoni. Si parla anche molto della natura. Un anno prima di scrivere la musica ho trascorso del tempo in montagna perdendomi tra la natura. In qualche modo mi sono sentita invasa da questo. Così, è arrivata anche l'ispirazione. Questo prima che mia madre rimanesse paralizzata, senza poter più scrivere né parlare».
A 54 anni, Tori Amos è un'icona della canzone americana. I suoi fan amano chiamarla la Dea del rock, anche se il suo stile intimista e creato sedendo sempre dietro a un pianoforte non ha molto a che fare con il rock.
Ispirata dalla voce di Kate Bush ma anche dalla melodia di Joni Mitchell, ha trovato il successo nel 1998 con il quarto disco From the Choirgirl Hotel, diventato famoso per Cornflake girl. Da non perdere.
Il 17 settembre. Arcimboldi. Viale Innovazione, 20. Ore 21 - 69-39 euro. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino