Roma, Vittorio Cecchi Gori ricoverato al Gemelli: è gravissimo

Roma, Vittorio Cecchi Gori ricoverato al Gemelli: è gravissimo
Vittorio Cecchi Gori, 75 anni, e’ stato ricoverato d'urgenza in tarda mattinata al Policlinico Gemelli di Roma per un arresto cardiaco. Ora è in terapia...

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Vittorio Cecchi Gori, 75 anni, e’ stato ricoverato d'urgenza in tarda mattinata al Policlinico Gemelli di Roma per un arresto cardiaco. Ora è in terapia intensiva. Il produttore, ex presidente della Fiorentina ed ex senatore è giunto in ospedale a causa di una ischemia cerebrale. In conseguenza di questa condizione si sarebbero verificati, secondo quanto si è appreso, anche alcuni problemi cardiaci. ​La famiglia, i figli Mario e Vittoria Cecchi Gori con la madre Rita Rusic, ex moglie, stanno rientrando a Roma da Miami.


 

Cecchi Gori, nato a Firenze 75 anni fa, insieme con il padre Mario ha scritto una pagina della storia del cinema
italiano: decine di film, dai cinepanettoni di successo al botteghino agli Oscar vinti con Il Postino (migliore colonna
sonora) e La vita è bella (tre premi: miglior film straniero, colonna sonora e attore protagonista Roberto Benigni).
Un impegno forte anche nello sport con la presidenza della Fiorentina dal 1993 al 2002 (con due Coppe Italia e una
Supercoppa italiana) e in politica con l'elezione a senatore nel 1994 nelle file del Partito Popolare Italiano.

Ma dalla fine degli anni Novanta iniziano anche i problemi economici e giudiziari che porteranno Cecchi Gori a perdere gran parte del suo patrimonio e la stessa Fiorentina (dichiarata fallita) e a dover passare un periodo in carcere per il crac Safim (condanna a sei anni per bancarotta nel febbraio 2013). Per l'altro crac, quello della società «cassaforte» del suo gruppo, la Finmavi, Cecchi Gori ha avuto una condanna a 7 anni nell'ottobre 2013 per un fallimento da 600 milioni di euro.






Il produttore era tornato a Firenze solo alcune settimane fa. In un bar del centro aveva avuto un'accoglienza sorprendente da parte dei tifosi viola. «Vittorio, ricomprala tu la Fiorentina», era stato l'invito dei tanti venuti a salutarlo. Aveva sorriso quando avevano intonato in coro: «Un presidente, abbiamo un presidente....». «Come sto? Lei come mi vede?», aveva risposto a chi gli chiedeva come si sentisse. «Bene». «Infatti, sto bene», aveva affermato, mentre aspettava un po' di vecchi amici in piazza della Repubblica, la stessa dove fin da bambino veniva con i genitori, Mario e Valeria.
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Il Mattino