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È SARAFINE la vincitrice della 17esima edizione di X Factor. Dopo una finale molto combattuta, ad alzare il trofeo è stata proprio la cantante e produttrice della squadra di Fedez. Niente da fare quindi per gli Stunt Pilots, Il Solito Dandy e Maria Tomba, che a un passo dal tranguardo finale non sono riusciti a salire sul gradino più alto del podio.
La classifica
Dopo una serata di grande musica, il pubblico ha decretato il vincitore di quella che secondo molti è stata l'edizione più discussa, complessa e turbolenta della storia di X Factor. Tra ripescaggi inaspettati, eliminazioni improbabili e giudici licenziati, quella di quest'anno non è stata di certo una stagione noiosa. Motivo per cui, a portare a casa la vittoria doveva essere per forza lei: SARAFINE. «Ha vinto una produttrice, una cantautrice, un'artista che sa fare qualsiasi cosa» ha detto Francesca Michielin premiando la cantante calabrese, visibilmente commossa. Secondo posto per gli Stunt pilots, terzo per Il Solito Dandy. Fuori dal podio invece Maria Tomba.
La finale
Le sorti dell'ultimo scontro sono state decise nel corso di tre manche e soltanto dal voto del pubblico, dopo l'acceso confronto delle ultime settimane tra i giudici Fedez, Ambra Angiolini e Dargen D'Amico, tutti presenti anche questa sera ma come semplici spettatori, oltre a Morgan, prima del suo allontanamento da uno dei tavoli più celebri degli schermi targati Sky.
SARAFINE, chi è
Classe 1989, SARAFINE - all'anagrafe Sara Sorrenti - nasce in Calabria ma si trasferisce a Bruxelles, città in cui lavora come assistente amministrativa. Per seguire la sua passione per la musica, decide però di licenziarsi e dedicarsi al suo sogno, ricominciando una nuova vita. Il suo stile musicale raccoglie elementi legati alla musica elettronica e leggera e influenze musicali dubstep, tecno, trap, drill, pop, a formare un electro-pop ipnotico: scrive, canta, produce, suona tutto in prima persona, il tutto per creare una performance completa. I suoi testi, in italiano e inglese, e le sue melodie seguono armonie e sonorità inquiete che trasmettono un forte desiderio di rottura dalla monotonia della vita di tutti giorni, esprimono la necessità di deviare da un universo fatto di prevedibilità e rigore, per arrendersi all’incertezza, grande fonte di paure ma soprattutto di speranze. Il suo inedito, «Malati di gioia», presentato a X Factor 2023, parla proprio di questo: «parla di me, parla della generazione anni 80/90 che ha seguito un percorso educativo e lavorativo più per senso del dovere che per reale vocazione e che spesso si è sentita fuori luogo, magari vedendo la gioia come un morbo da cui tenersi a distanza con anticorpi a tempo indeterminato».
SARAFINE, perché si chiama così?
Come confessato da lei stessa, la parola "SARAFINE" è la semplice unione del suo nome e della parola "fine": «Il mio nome d’arte nasce banalmente dall’unione del mio nome e della parola fine. Si rifà al concetto di infinito, pensavo all’urobòro in particolare, questo serpente che si morde la coda, che per me rappresentava un po’ la mia vita, mi sentivo un po’ condannata a questo finire in me stessa».
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Il Mattino