Abramovich lascia il Chelsea: «Lo faccio per il bene del club»

Abramovich lascia il Chelsea: «Lo faccio per il bene del club»
Roman Abramovich lascia il Chelsea. Il magnate russo lo annuncia con un comunicato ufficiale diffuso dai social del club inglese: «Affido agli amministratori della...

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Roman Abramovich lascia il Chelsea. Il magnate russo lo annuncia con un comunicato ufficiale diffuso dai social del club inglese: «Affido agli amministratori della Fondazione di beneficenza del Chelsea la gestione e la cura del Chelsea FC. Credo che attualmente siano nella posizione migliore per prendersi cura degli interessi del Club, dei giocatori, dello staff e dei tifosi». Il passo indietro del patron, tuttavia, non è da intendersi come una cessione del club: Abramovich resta il proprietario del Chelsea, ma sceglie di farsi da parte in una fase delicata come questa per proteggere la squadra da influenze e polemiche extra-calcistiche.

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Roman Abramovich lascia il Chelsea: il comunicato ufficiale

Questo il testo del comunicato del magnate russo: «Durante i miei quasi 20 anni di proprietà del Chelsea FC, ho sempre considerato il mio ruolo come quello di un custode del Club, il cui compito è garantire il massimo successo possibile, oltre a costruire per il futuro, e allo stesso tempo svolgere un ruolo positivo nelle nostre comunità. Ho sempre preso le decisioni tenendo a cuore l'interesse del Club. Rimango fedele a questi valori. Ecco perché oggi sto affidando agli amministratori della Fondazione di beneficenza del Chelsea la gestione e la cura del Chelsea FC».

 

L'addio dopo quasi 20 anni di successi

Abramovich è diventato il proprietario del Chelsea nel 2003. Da allora per la squadra di calcio londinese è cominciata un'era di successi in campo nazionale e internazionale (21 trofei tra cui 2 Champions, 5 Premier e 5 FA Cup), soprattutto per merito dei grandi investimenti sul calciomercato del patron russo. Nel 2014 Abramovich ha affidato a Marina Granovskaia il ruolo di amministratrice delegata del Chelsea, trasferendo a quest'ultima parte importante delle sue mansioni all'interno del club.

Già da qualche tempo il magnate - amico del leader russo Vladimir Putin - era, di fatto, bandito dalla Gran Bretagna, e dopo l'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe di Mosca la situazione è se possibile peggiorata, e cominciava a suscitare polemiche anche la sua posizione di proprietario del Chelsea. Il suo caso era già nella mani dell'Unità per i casi speciali del ministero dell'Interno britannico, che fa parte del direttorio per la sicurezza e l'anti-terrorismo.

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Il Mattino