Acquachiara-Crotone 11-14, primo ko per i biancazzurri

Il tecnico Walter Fasano avverte un malore in avvio di partita

Walter Fasano, classe 1977
Pensiero speciale. Capitan Ciro Alvino e compagni si stringono intorno al loro allenatore. Nel primo quarto di Aktis Acquachiara-Rari Nantes Lucio Auditore Walter Fasano avverte...

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Pensiero speciale. Capitan Ciro Alvino e compagni si stringono intorno al loro allenatore. Nel primo quarto di Aktis Acquachiara-Rari Nantes Lucio Auditore Walter Fasano avverte un malore e abbandona la panchina. Gioco fermo per qualche minuto e squadra affidata al vice Nicola Borrelli. I biancazzurri onorano al meglio la sfida con la capolista, ma il Crotone passa alla Scandone 11-14 soltanto nelle battute finali (parziali di 3-4, 3-2, 3-5, 2-3).

I padroni di casa si portano tre volte in vantaggio con Camillo Angelone (2-1) nel primo periodo, con Matteo De Florio (6-5) nel secondo quarto, con Mattia Fortunato in avvio di terza frazione (7-6). I calabresi provano ad allungare con un break (0-4) nel «tempo della verità». Sale in cattedra il siciliano Massimo Giacoppo, classe 1983, già argento a Londra 2012, autore di una cinquina. Gli acquachiarini prima riducono il gap, poi pervengono al pareggio grazie alla doppietta di Matteo Aiello negli ultimi otto minuti (11-11). L’ex canottierino Maros Tkac, Alessio Privitera (poker) e Matteo Chiodo chiudono definitivamente il match.  

Escono tra gli applausi i partenopei, che tengono testa alla quotata capolista. Per l’attaccante Matteo De Florio si tratta della seconda quaterna stagionale dopo quella maturata nel derby con l’Ischia.  

«Una partita di grande impegno, carattere e voglia di misurarsi con una rivale di valore nella quale la squadra ha lottato su ogni pallone», dichiara Franco Porzio. «Non era facile ma i ragazzi hanno dimostrato attaccamento a Walter Fasano (nella foto di Gianluca Madonna) e alla società per la reazione», sottolinea il patron biancazzurro. «Il presidente e tutta la squadra saranno vicini in tutto e per tutto al loro allenatore e sono convinti che la sua sarà una pronta guarigione», conclude l’oro a Barcellona 1992.

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Il Mattino