Il calo fisico, il calo mentale, un po' di supponenza di sé: è caccia ai motivi della crisi di Allan. Che come tutte le crisi non ha una sola spiegazione, ci...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I DUBBI
Il calo c'è sul piano fisico. E magari è solo un momento, passeggero. Peraltro, ha davvero giocato tanto quest'anno, alla faccia del turnover. Ma fino a gennaio fare a meno di lui era un vero e proprio suicidio calcistico: lui, in generale, appare meno incisivo e meno battagliero di due mesi, tre mesi fa. In campionato, possibile che sia in corso una flessione mentale in Allan, come in altri giocatori fondamentali in questo Napoli: come se dopo aver raggiunto la certezza del secondo posto e preso atto che la Juventus è davvero irraggiungibile, il gruppo si sentisse appagato, come se non credesse di poter fare di più e di meglio. In realtà, sarebbe grave se fosse così perché si rischierebbe di rimediare qualche altra figuraccia come con il Torino, il Sassuolo e l'Empoli da qui alla fine della stagione. Per questo Ancelotti fin da oggi, con la ripresa della preparazione dopo il «day off», è chiamato a dare una scossa, visto che gli impegni incalzano, a cominciare da quello, delicatissimo e vitale, di Europa League contro l'Arsenal.
LE VOCI
Carlo si è già ritrovato in una situazione simile: nel 2009 il Milan aveva praticamente venduto Kakà prima della retromarcia all'ultimo secondo. Vero, il brasiliano non giocò quasi mai da quel momento prima del suo addio a giugno per dei problemi muscolari, ma Ancelotti sapeva bene che avrebbe trovato delle difficoltà a ricaricare Allan, con la testa già a Parigi dopo aver accettato la maxi offerta dei qatarioti. Anche perché sul tavolo, avevano maldestramente spiegato i suoi procuratori, c'era un'offerta di 8 milioni di euro all'anno che, a 28 anni (ma anche a 20 o a 35), di certo non lasciano indifferenti. Certo, da allora qualcosa è cambiato. Allan non è più lo strappapalloni e il regista insieme di un centrocampo che dominava sempre. Un rendimento che gli ha concesso di assaporare anche la gioia della prima convocazione con il Brasile. Le voci di mercato? A giugno è probabile che il Psg torni all'attacco: il suo sì è scontato, perché a quelle cifre non si può certo rifiutare. Ancelotti ha detto che si incatenerà in caso di sua partenza ed è evidente che è un modo per dire che Allan è fondamentale per questo Napoli e per il Napoli che verrà. Ma sotto la cenere delle smentite e delle speranze del tecnico azzurro, brucia un affare che mescola suggestioni e risvolti economici di un certo livello. Ha già nelle gambe 39 presenze (e nessun gol) ed è davvero uno degli stakanovisti di questo gruppo. Allan vive Napoli con intensamente: i suoi figli vanno a scuola con quelli di Cavani e di Insigne. Proprio per via di uno dei figli si è ritrovato recentemente al centro del solito fango dei social: il piccolo è stato ritratto con la maglia del Barcellona. Ora la stagione europea entra nel vivo: magari con il Genoa tirerà il fiato. Magari ne ha bisogno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Mattino