Ancelotti alza l'ennesimo trofeo: è Madrid la sua vera dimensione

Ancelotti alza l'ennesimo trofeo: è Madrid la sua vera dimensione
Fa festa il Real Madrid vincitore della Supercoppa spagnola, ventunesimo trofeo conquistato da Carlo Ancelotti nella sua carriera. Vincente in quasi tutti i club allenati, tra...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Fa festa il Real Madrid vincitore della Supercoppa spagnola, ventunesimo trofeo conquistato da Carlo Ancelotti nella sua carriera. Vincente in quasi tutti i club allenati, tra questi non c'è il Napoli, perché l'unico risultato raggiunto fu la qualificazione nella Champions League 2019-2020, quella che non avrebbe potuto completare perché licenziato da De Laurentiis al termine della fase a gironi. 

La vera dimensione di Ancelotti è un club con grandi calciatori come il Real Madrid perché lui è un gestore, non più un uomo di campo. E infatti ha da tempo lasciato quel tipo di lavoro al figlio Davide, suo vice. De Laurentiis lo “scoprì” durante la prima stagione di Carlo, chiamato a sostituire Sarri, il tecnico dei 91 punti e dello scudetto sfiorato. Ne rimase sorpreso e pensò che per il Napoli sarebbe servito altro, però non se la sentì di troncare il rapporto dopo una sola stagione, magari assumendo un suo vecchio pallino come Gasperini, l'allenatore dell'Atalanta. La relazione si sarebbe spezzata un po' più avanti, in dicembre, un mese dopo la rivolta dei giocatori contro il presidente: al termine della gara di Champions contro il Salisburgo - si ricorderà - non vollero tornare nel ritiro di Castel Volturno, cosa che Ancelotti invece fece. Di quella storia vi sono ancora strascichi legali e scorie nel rapporto con De Laurentiis.

Il Napoli ha bisogno di un allenatore da campo, che lavori in profondità con il suo staff. Le discussioni nello spogliatoio tra il tecnico (Ancelotti appunto) e i giocatori sui metodi di lavoro giudicati troppo morbidi - a quanto risulta - non si sono ripetute. De Laurentiis è rimasto folgorato da Spalletti, arrivando a definirlo il migliore allenatore, probabilmente anche perché il lavoro di Luciano è più intenso. Intanto, complimenti ad Ancelotti. Con la speranza di vederlo il prossimo anno allo stadio Maradona per una sfida Champions contro il Napoli.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino