Appuntamento domani alle 13,30 in via Campania a Roma, sede della Corte sportiva d'Appello della Figc. Koulibaly ci sarà anche se Ancelotti non pare fare salti di gioia...
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De Laurentiis detta la linea. È annunciato in aula, ma difficilmente prenderà la parola (sarebbe oggetto di discussione procedurale). Il dispositivo, è atteso già in serata. I tempi sono necessariamente brevi: nel ricorso, inoltrato dall'avvocato Mattia Grassani, si punta proprio a raccontare il clima di odio che quella notte si respirava a Milano. E il presidente azzurro ha voluto che fosse inserito nella memoria difensiva il file della radiocronaca di Radio Rai, con il commento di Fulvio Collovati che in diretta si era mostrato inorridito dall'indifferenza di Mazzoleni per tutto quello che stava succedendo. «Io ho giocato al calcio per 18 anni ed era evidente che la reazione di Koulibaly era dettata esclusivamente, da tutto ciò che stava subendo - racconta Collovati - A me è stato subito chiaro e l'arbitro ha sbagliato a non sorvolare, doveva avere buon senso. Doveva capire l'uomo e lasciar perdere i regolamenti. Spero davvero che domani venga fatta giustizia, perché è stata la reazione di un calciatore che era frustrato, emotivamente a disagio». Collovati è stato difensore dell'Inter dal 1982 al 1986. «Non mi devono far ridere quelli che parlano di sfottò. È razzismo e basta. Bonucci venne solo fischiato a San Siro e anche io quando passai dal Milan all'Inter a ogni derby venivo fischiato e insultato. Ma l'altra sera con Koulibaly è stato diverso: erano ululati, c'era cattiveria. Non se ne può più. Basta. L'ho detto in diretta e lo ridico: dobbiamo svuotare gli stadi da questi tifosi, non cacciare dal campo i giocatori che ne sono vittima». L'arbitro Mazzoleni è assai improbabile che sia presente domani. Potrebbe essere contattato per ulteriori chiarimenti sulla vicenda ma questo potrebbe avvenire al termine del dibattimento, quando i giudici si riuniscono in Camera di Consiglio. Koulibaly ieri era a Casavatore per la festicciola di compleanno di suo figlio.
Intanto, la Procura federale ha deciso di deferire De Laurentiis proprio per le parole pronunciare contro la designazione di Mazzoleni durante una intervista il giorno di Natale. «Mi preoccupa che sia lui a dirigere Inter-Napoli, con noi è sempre stato cattivo e anche non imparziale». In realtà il numero uno azzurro aveva optato per il patteggiamento (se la sarebbe cavata probabilmente con una multa) ma il capo della Procura federale, Giuseppe Pecoraro, ha decido di deferire De Laurentiis, Cairo e Preziosi. La posizione più complicata quella del presidente del Genoa che dopo il ko con la Roma aveva detto «Di Bello? Forse è in malafede e il sistema Var è malato». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino