Salernitana, è allarme Arechi: «Troppe leggerezze sul manto erboso»

Salernitana, è allarme Arechi: «Troppe leggerezze sul manto erboso»
Ci risiamo. Rieccoci qui a parlare ancora una volta del solito problema, che ha un nome e cognome ben preciso: manto erboso. Per la precisione quello dello stadio Arechi, che da...

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Ci risiamo. Rieccoci qui a parlare ancora una volta del solito problema, che ha un nome e cognome ben preciso: manto erboso. Per la precisione quello dello stadio Arechi, che da tempo ormai sta vivendo vicissitudini tutt’altro che piacevoli. Anzi. La situazione non fa altro che peggiorare, ed anche in modo sostanziale.


L’anno scorso fu un atto di vandalismo, ma di fatto mai appurato concretamente, a far accendere la spia rossa, questa volta invece c’ha pensato il concerto di Tiziano Ferro. In entrambi i casi l’epilogo è stato identico, ed a farne ovviamente le spese solo e soltanto il rettangolo verde di Salerno. Rovinato, reso quasi impraticabile. Di certo non da serie B. Decisamente lontano parente di quel tappeto verde che soltanto un paio di stagioni fa veniva considerato uno dei migliori dell’intero torneo cadetto. Ma questa, ormai, è storia vecchia.


Oggi (sfortunatamente) c’è un’altra storia che va raccontata. Che al momento non sembra avere un finale a lieto fine. Il lavoro da effettuare, infatti, non manca e non mancherà neppure in futuro, parola di Giovanni Castelli agronomo della Lega di serie A e serie B che da un anno a questa parte sta gestendo in prima persona la questione Arechi: «Pochi giorni prima della gara di Coppa con l’Alessandria sono stato allo stadio ed ho visto un vero e proprio scempio, direi anche peggio della scorsa estate. Purtroppo devo dire che c’è stata molta superficilità nella gestione, in parole povere una ingiustificabile scarsa attenzione». Sembra addirittura che fosse stato anche stilato un programma ben preciso riguardante la manutenzione da effettuare prima e dopo il concerto di Tiziano Ferro, questo almeno il punto di vista del dottore Castelli che prova ad entrare ancor di più dentro l’intera vicenda: «Eravamo stati chiari con chi di dovere, bisognava coprire il manto un giorno prima dell’evento e scoprirlo il giorno dopo la conclusione dello stesso. Ed invece è accaduto l’esatto contrario, l’erba dell’Arechi è stata coperta per più di una settimana. Non è possibile commettere questo tipo di leggerezze - prosegue - non è possibile consentire questo tipo di organizzazione in occasione dei concerti. Di recente anche al San Paolo di Napoli è andato in scena un evento simile, ma non sono stati commessi gli stessi errori ed i danni così sono stati quasi minimi o addirittura nulli. Naturalmente la vittima di tutto questo è la Salernitana che deve fare i conti con un terreno di gioco in pessime condizioni, e poi ovviamente anche lo spettacolo calcistico ed il prodotto televisivo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino