Atalanta-Napoli, è l'indifferenza l'ultima arma di noi tifosi

Atalanta-Napoli, è l'indifferenza l'ultima arma di noi tifosi
Avevano voglia i filosofi e pensatori antichi a affannarsi a cercare nelle loro vite di tutti i giorni il modo per raggiungere l'atarassia e cioè la tranquilla e serena...

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Avevano voglia i filosofi e pensatori antichi a affannarsi a cercare nelle loro vite di tutti i giorni il modo per raggiungere l'atarassia e cioè la tranquilla e serena indifferenza a qualsiasi tipo di passione e sentimento che per forma, aspetto e effetti è assai vicina alla felicità. Pur impegnandosi parecchio, infatti, i nostri antenati non avrebbero mai potuto raggiungerla. E avendoci provato in tanti, in effetti, da Seneca a Democrito passando per Epicuro, nessuno ci è mai riuscito davvero. E come potevano dal momento che il Napoli è stato fondato solo nel 1926 e l'unico modo per raggiungere questa condizione dell'animo è vedere le partite dell'era Gattuso?

Mister Ringhio, infatti, è riuscito laddove nemmeno Epicuro era riuscito: a prescindere da valutazioni di merito, da colpe e da responsabilità personali, è un fatto che l'ex milanista sia riuscito a rendere i tifosi del Napoli perfettamente apatici e indifferenti. E al di là dei risultati, e del piazzamento in classifica, è questa ormai la vera sconfitta. I tifosi azzurri, ormai, non si aspettano più nulla. Non esultano ai gol dei propri e non si disperano a quelli degli avversari. Non trasecolano davanti a una palla persa sulla trequarti, non si infiammano per un contropiede, non si rallegrano di un contrasto vinto. Ed è normale. Essi, ormai, già sanno come andrà a finire. Ed è questo, oggi, il problema più grave che la dirigenza azzurra, patron De Laurentiis in primis, deve affrontare. Riportare entusiasmo e partecipazione in una tifoseria che ormai è falcidiata dalla noia. Perché i napoletani perdonano sempre tutto a tutti. A patto però che se ne rispettino in campo e fuori storia e colori. 

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Il Mattino