Alexander Zverev nella storia: 23 anni dopo Boris Becker, Sascha riporta la coppa del Masters di fine anno in Germania e lo fa da secondo più giovane di sempre: solo John...
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IL MATCH
Dopo otto giochi dominati dal giocatore al servizio (emblematico il secondo punto del match, da 29 colpi, vinto da Djokovic con un attacco in controtempo e comoda volée alta) sul 4-4 uno Zverev solido e piuttosto propositivo, non disposto ad accettare passivamente lo scambio da fondo, si è procurato la prima palla break sfruttando un calo alla battuta dell'avversario, che sul 30-40 ha messo in rete il diritto mandando il tedesco a servire per il set.
Sascha non ha tremato, è salito rapidamente 40-0 e, dopo che il serbo ha annullato la prima opportunità costringendolo a sbagliare su un passante lungo linea, ha convertito la seconda (39 minuti la durata del parziale) quando Nole ha messo lungo il diritto, dopo un gran salvataggio in risposta. È stato il primo set ceduto dal numero uno del mondo nelle Finals. E subito in apertura di seconda partita, al termine di uno scambio di un'intensità incredibile, il 21enne di Amburgo ha piazzato un diritto vincente imprendibile per Djokovic, costretto a incassare un secondo break, lui che non aveva mai perso il servizio in tutto il torneo. Non è bastato nemmeno un contro-break immediato a rimettere in carreggiata il serbo, che ha di nuovo ceduto la battuta nel terzo game, ritrovandosi sotto 3-1 complice un diritto lungo e un attacco con poca convinzione. Zverev ha accusato solo un attimo di tensione nel sesto gioco, quando si è trovato 0-30, però ha saputo cavarsela e non ha più tolto il piede dall'acceleratore, chiudendo 63, per una domenica che ricorderà a lungo, anche fra tanti anni. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino