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Dodici punti nelle ultime sei partite sono serviti per allontanare le nubi della contestazione, far diradare la tensione che si percepiva nei rapporti tra tifoseria e squadra, ma non sono tuttora sufficienti per rimettere l'Avellino nella scia del Bari. A sette lunghezze di distacco dalla vetta occupata dai pugliesi, con in mezzo altre cinque squadre nell'arco di appena tre punti (Catanzaro, Palermo e Monopoli a 23, Turris 22 e Foggia 21), ai ragazzi di Piero Braglia non resta che continuare a scalare posizioni provando ad assestare finalmente il primo colpo in trasferta che manca dal 3 marzo scorso quando Bernardotto, in sospetta posizione di off side, trovò lo spunto vincente per sbancare il Ceravolo di Catanzaro.
La perfetta media inglese post Monterosi (3 vittorie interne e 3 pari fuori casa), per colpa dei troppi passi falsi commessi nelle prime 13 giornate (8 pareggi, 4 vittorie, 1 sconfitta), non basta ancora per cullare i sogni di gloria prospettati ad inizio stagione. L'obiettivo stagionale, ripetuto ad alta voce anche nelle ultime ore dal dopo la vittoria sul Taranto, resta sempre quello di conquistare il primo posto magari agganciando i pugliesi già alla fine del girone di andata dal momento che il 6 dicembre, al Partenio-Lombardi, è fissato lo scontro diretto.
Dopo una prima ora trascorsa sul lettino della sala medica, centrocampista e difensore si sono rivisti in campo ma a forzare di più la corsa è stato Scognamiglio. Contemporaneamente Carriero, tuttora dolorante quando calcia, ha malinconicamente osservato i compagni di squadra mentre giocavano restando immobile alle spalle della porta difesa da Francesco Forte. Nei prossimi giorni, esattamente come fatto la scorsa settimana, l'ex Parma proverà a tornare nella mischia. Ha invece osservato un giorno di quasi completo riposo precauzionale l'esterno Antonino Di Gaudio per il quale staff tecnico e sanitario hanno pianificato un piano personalizzato di allenamenti onde evitare di sollecitare più del dovuto i suoi muscoli dopo lo sforzo delle ultime settimane. Diversamente, accompagnato dalla solita dose di coraggio che domenica scorsa lo aveva già spinto addirittura a chiedere a Braglia di entrare in campo negli ultimi minuti, Luigi Silvestri ha lavorato con il gruppo astenendosi soltanto dalla partitella in famiglia. Con una vistosa protezione al costato fratturato, l'ex Potenza ha svolto l'intera seduta facendo attenzione soltanto ad evitare inutili contatti con i compagni nel corso degli esercizi. Ennesima dimostrazione di attaccamento alla maglia che potrebbe spingerlo a chiedere di seguire la squadra pure nel ritiro oltre lo Stretto anche se Braglia gli ha già comunicato che non lo rischierà fino a quando non sarà completamente guarito.
Il Mattino