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Dal sold out dell'ultimo turno casalingo, disputato contro il Catanzaro lo scorso 30 ottobre, alle porte chiuse di oggi imposte dal Casms dopo gli incidenti di lunedì sera a Foggia. Nel silenzio del Partenio-Lombardi, alle 17.30 e a distanza di 71 anni dall'ultimo match in campionato tra le due squadre, Avellino e Giugliano si affrontano nel derby che nessuno sente come tale da entrambi gli schieramenti.
Primo paradosso di una gara che si preannuncia spettrale con la mente destinata, inevitabilmente, a tornare alle atmosfere dell'era Covid. Il secondo paradosso è quello del protocollo che, nella Giornata Mondiale della gentilezza, la Lega Pro ha chiesto di rispettare ai presidenti delle società ospitanti invitandoli ad accogliere personalmente i dirigenti delle squadre avversarie e accompagnarli in tribuna offrendo loro un dolcetto come simbolo di condivisione e confronto. Il protocollo dell'accoglienza prevede inoltre messaggi gentili sui led e i tesserati del settore giovanile schierati a centrocampo con in mano lo striscione recante la scritta La gentilezza è una scelta di vita.
Andiamo in campo. Messaggio da indirizzare ad un pubblico che ad Avellino non ci sarà. In campo ci saranno invece due squadre che conoscono alla perfezione le insidie del sintetico del Partenio Lombardi, disputando anche i tigrotti le gare interne nell'impianto di via Zoccolari, ma che hanno anche un diverso status mentale: i partenopei, dall'alto dei loro 17 punti navigano in acque tranquille; i biancoverdi, tuttora fermi a 13 malgrado i 5 raccolti da Rastelli nelle ultime tre gare, hanno l'assoluta necessità di vincere per avvicinarsi alla zona playoff. Missione possibile a patto che Trotta e compagni non smarriscano l'umiltà delle precedenti quattro gare, Coppa Italia compresa. Aspetto mentale su cui pure ieri sera, nel corso della rifinitura che il tecnico ha fatto svolgere fino alle 18 sotto i riflettori, ha sottolineato spesso ai suoi ragazzi provando a tenere tutti sulla corda. Non a caso, benché si profili la conferma di almeno dieci degli undici calciatori scesi in campo allo Zaccheria, con il vero dubbio dell'alternanza tra Trotta e Ceccarelli, l'allenatore di Pompei ha provato a tenere vivi i soliti ballottaggi della vigilia: Rizzo con Ricciardi; Matera con Franco; Garetto con Maisto ma, soprattutto, Trotta con Ceccarelli. Riserve che scioglierà questa mattina anche se si va verso la conferma del 4-3-2-1 con Pane tra i pali (Marcone non è stato nemmeno convocato), Rizzo, Moretti, Auriletto e Tito a tracciare la linea a quattro come avvenuto allo Zaccheria anche perché Aya ieri si è fermato per un risentimento muscolare, Matera in cabina di regia con Casarini e Garetto a supporto e la fantasia di Russo e Ceccarelli, favorito su Trotta e Kanoute, da mettere al servizio del terminale offensivo Gambale.
Un tridente che ha spesso giocato insieme sotto la gestione Taurino e che vede in Russo e Gambale elementi sempre più imprescindibili.
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Il Mattino