Avellino in caduta libera, ora rischia Rastelli

Ora si fanno i calcoli per evitare la lotteria dei play out

Massimo Rastelli

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L'attuale quattordicesimo posto in classifica, a 90 minuti dalla fine della stagione regolare, fotografa impietosamente un altro campionato fallimentare. Un flop calcistico, difficile da pronosticare ad inizio stagione di queste proporzioni, che rischia di assumere addirittura i contorni della catastrofe.

Colpa di un girone di ritorno da retrocessione diretta con 19 punti raccolti in 18 gare ad una media di 1.05. Quanto basta per far traballare persino la panchina di Massimo Rastelli, finito nel mirino dei tifosi quasi come unico parafulmine e non più saldo sullo scanno biancoverde malgrado un contratto abbastanza blindato. Tra una settimana anche per lui sarà quasi certamente tempo di consuntivo con un prevedibile confronto tra dirigenza e tecnico da cui dovrebbe essere escluso Enzo De Vito, il cui destino appare ormai segnato.

Per affrontare il redde rationem, tuttavia, c'è bisogno di un clima diverso da quello attuale che vede la squadra, il tecnico, i tifosi e la stessa dirigenza avvicinarsi all'ultima gara contro il Monterosi (mancherà D'Angelo, appiedato per un turno) come se fosse l'ultima stazione di una Via Crucis. Non a caso dal triplice fischio di Andria, mentre il presidente D'Agostino abbandonava a capo chino lo stadio degli Ulivi, nello spogliatoio biancoverde sono partiti i calcoli e le combinazione per scongiurare il peggio. Eventualità, per la verità, abbastanza remota ma che qualcuno teme soprattutto per l'annata balorda vissuta finora dai ragazzi di Rastelli.

Paradossalmente la salvezza, oltre che con una vittoria e un pareggio contro il Monterosi di Forte e Di Paolantonio, potrebbe arrivare anche in caso di sconfitta contro i laziali più per demeriti altrui che per meriti propri. Per finire a giocarsi lo spareggio per salvare la categoria, infatti, l'Avellino deve perdere in casa contro il Monterosi e, contemporaneamente, registrare la vittoria del Messina a Taranto e quella della Fidelis Andria a Latina. Senza una di queste tre casistiche i biancoverdi sarebbero salvi. Ma non solo perché c'è ancora un'altra ancora di salvezza per l'Avellino ed è legata alla Turris. I corallini, già salvi matematicamente, in caso di sconfitta a Foggia e contestuale vittoria del Messina a Latina (con arrivo a tre a 43 punti) "salverebbero" l'Avellino grazie alla classifica avulsa che vedrebbe condannati ai playout proprio i siciliani. Diversamente se a 43 punti restano solo Avellino e Messina ad avere la peggio sarebbero gli irpini per colpa del gol subito all'andata nella vittoria per 2 a 1. Tra calcoli e combinazioni della zona rossa, tuttavia, c'è una variabile impazzita che rischia di far saltare il banco e i calcoli di tanti club. Si tratta dei ricorsi al Collegio di Garanzia del Coni da parte della Viterbese, che non è ancora stato fissato ma si vocifera del 27 aprile, e di quello dello stesso Monterosi, che reclama la restituzione di due punti sempre per una scadenza fiscale non rispettata.

Paradossalmente, dovesse il Monterosi vincere il ricorso e sbancare il Partenio Lombardi, a rischiare post campionato sarebbe addirittura la Turris se sconfitta a Foggia. I corallini, tuttavia, dovrebbero contestualmente trovarsi ad assistere alla vittoria dell'Andria a Latina o della Viterbese in casa contro il Francavilla con la restituzione dei due punti. Paradossi di un campionato in cui la squadra di Massimo Rastelli, almeno per la matematica, ha persino una possibilità di accesso ai playoff ma deve vincere contro il Monterosi e sperare nella concomitante battuta di arresto di Giugliano, Latina, Juve Stabia, Taranto e Potenza (anche un pari). Ieri intanto Raffaele Russo è stato operato a Villa Stuart dal prof Mariani per la ricostruzione del legamento crociato anteriore. L'intervento, perfettamente riuscito, è durato circa 3 ore. L'atleta comincerà oggi la prima fase riabilitativa.
 

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Il Mattino