Avellino in ripresa, Braglia si salva senza Maniero e Aloi i Lupi vincono

Avellino in ripresa, Braglia si salva senza Maniero e Aloi i Lupi vincono
La settimana più difficile dell'era D'Agostino si chiude con una vittoria meritata firmata Luca Gagliano: numero 9 sulle spalle, 21 anni e tanto ancora da...

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La settimana più difficile dell'era D'Agostino si chiude con una vittoria meritata firmata Luca Gagliano: numero 9 sulle spalle, 21 anni e tanto ancora da dimostrare dopo l'esordio in serie A con il Cagliari ed una stagione all'Olbia. Contro la Virtus Francavilla la prestazione è sufficiente, il lavoro da fare ancora tanto ma la presenza di Micovschi e Di Gaudio lascia ben sperare per il futuro dell'Avellino. Al Partenio Lombardi l'atmosfera è di quelle calde, non solo per il sole che fa di nuovo capolino dopo giorni di pioggia, ma soprattutto per la contestazione che la Sud riserva alla squadra, alla società e al diesse Di Somma. Qualche coro iniziale, poi spazio alle canzoni dedicate all'Us Avellino. Ma è una impressione perché risuonano nel corso di tutta la gara. Braglia può puntare sulla sua idea originaria: quel 4-3-3 a lungo inseguito e spesso non realizzato per gli infortuni dei calciatori chiave. Ieri però il ritorno di Di Gaudio gli permette di osare.

Fuori rimangono Aloi e Maniero, segno di una rottura delle gerarchie da parte del tecnico, dentro Di Francesco e Gagliano, l'unico attaccante biancoverde ad aver segnato un gol. Nella Virtus Francavilla Taurino opta ancora per il 3-5-2 con Perez e la rivelazione Ventola in avanti. L'atteggiamento iniziale delle due squadre è diverso: l'Avellino è cauto ma deciso, la Virtus Francavilla equilibrata e attendista. Sei minuti e la squadra di Braglia si fa vedere in area: cross dalla destra di Di Francesco, colpo di testa di Micovschi, il portiere pugliese si salva respingendo con le gambe. Sulla fascia sinistra gli inserimenti di Tito e D'Angelo sono insidiosi: proprio il capitano ( 16') in spaccata, lanciato da Micovschi ( uno dei migliori) potrebbe beffare Nobile uscito male tra i pali. Il portiere però riesce a salvarsi ritrovandosi il pallone addosso. Enyan ( 20') ci prova con un tiro al volo, su cross di Prezioso, palla sul fondo. E' un lampo momentaneo ( l'unico targato Virtus) perché a far scoppiare il temporale ci pensa Di Gaudio ( 28') che si fa tutta la fascia sinistra, arriva in area e viene steso da Pierino ( fino a quel momento uno dei più brillanti tra i pugliesi). Rigore con Di Gaudio, preferito a D'Angelo ( di solito primo rigorista ndr), che non sbaglia. Uno a zero e Sud che resta in silenzio, continuando a contestare, in particolare Di Somma.

Sulle fasce Di Gaudio e Micovschi sono una spina nel fianco avversaria, spingono arrivando quasi sempre sul fondo: qualche volta, vedi il primo, riescono a tirare in porta anche se in modo prevedibile. Poco prima dell'intervallo ancora Di Gaudio e poi Carriero, solo davanti a Nobile, potrebbero chiuderla ma sfortuna e imprecisione non glielo consentono. Al ritorno negli spogliatoi si accende il parapiglia tra Antonazzo, che dopo aver attaccato verbalmente l'arbitro Numara, si avvicina minaccioso a Di Somma, con il segretario Aloisi che cerca di calmare gli animi. Il pallonetto di Micovschi ( 52') su passaggio di Di Gaudio apre il secondo tempo: l'Avellino è costantemente nell'area di rigore avversaria e Braglia tenta anche di vivacizzare il reparto facendo uscire Gagliano ed inserendo Plescia ( niente da fare per Maniero che sembra non avere più la priorità ndr). Al limite dell'area e al limite del rischio Silvestri atterra Perez (63') che ci prova anche di testa in area, colpo impreciso che si perde a tre metri dalla destra di Forte. La Virtus si difende, l'Avellino attacca, seppure in modo a volte frenetico e impreciso, Di Gaudio e Micovschi infatti sono calati in modo evidente, crea di più, ma gli basta un attimo per vacillare. Al 78' Forte ( spettatore interessato, non certo protagonista per tutta la gara) smanaccia un tiro dell'irpino Prezioso e sulla respinta è prodigioso nell'anticipare con la mano destra Ventola pronto a colpire. Un intervento pesante come un gol che salva la porta, frena gli irpini e dà fiducia ai pugliesi che però all'89 restano in dieci per l'espulsione di Caporale. Alla fine il risultato non cambia e la Sud continua a cantare: Per la maglia solo per la maglia e mercenari, mentre dagli altri settori arrivano applausi.

 

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Il Mattino