Avellino, Maffezzoli sfida Milano: «Saremo un branco di lupi»

Avellino, Maffezzoli sfida Milano: «Saremo un branco di lupi»
Prossima tappa della Scandone Avellino il Forum di Assago, dove proverà a ripetere il successo della passata stagione, quando Ariel Filloy si erse a protagonista...

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Prossima tappa della Scandone Avellino il Forum di Assago, dove proverà a ripetere il successo della passata stagione, quando Ariel Filloy si erse a protagonista incontrastato. I lombardi non stanno attraversando un periodo positivo, mentre gli irpini hanno ritrovato fiducia e vittoria. Non sarà in ogni caso una gara semplice. «Da soli non si vince nulla, dobbiamo essere un branco di lupi», sostiene coach Maffezzoli, che sembra far suo il solito discorso di inizio stagione del lupo, che la proprietà invita ad incarnare. «Tutto quello che di positivo possiamo raccogliere sarà positivo afferma il capo allenatore vogliamo continuare su questa strada». La strada è quella della resurrezione o almeno sembra, perché qualche cenno di ripresa da parte degli irpini si è notato, ma chissà se potrà bastare per garantire una prestazione di alto livello ed espugnare il campo dell'Armani. Nello spogliatoio Sidigas si porta avanti il solito mantra: «Ogni singola ripetizione deve essere approcciata con cura, con energia e grande attenzione al dettaglio» ribadisce un fiducioso coach Massimo Maffezzoli, che tuttavia rischia di fare a meno di Ojars Silins. Oggi il lettone sarà valutato, ma il suo impiego è a rischio, mentre è certa l'assenza di Caleb Green su cui il tecnico è categorico: «Mi auguro di averlo contro Brindisi, ma quando tornerà valuteremo con lo staff medico». Messi da parte gli assenti l'attenzione si focalizza sui giocatori arruolabili. «Per vincere servirà una gara dal grande spessore e sono convinto che riusciremo a farci trovare pronti». La fiducia c'è per un gruppo che sembra avere ampi margini di miglioramento. «Ne sono convinto» afferma il coach di casa Sidigas, che pur non volendo mancare di rispetto al predecessore Vucinic, non manca di sottolineare: «Non voglio mancare di rispetto a nessuno, ma stiamo lavorando su delle buone abitudini, punto molto su questo aspetto ed ho trovato disponibilità da parte di tutti». In queste settimane di nuovo corso la Scandone è ripartita inevitabilmente dalla difesa, là dove c'era la necessità di apportare dei miglioramenti.

 

La filosofia del nuovo coach è differente da chi lo ha preceduto. «Mi piace una squadra che produca una difesa tosta, perché se siamo intensi nella nostra metà campo viene innescato un attacco collaborativo» mentre per l'intera stagione si è assistito al contrario e forse non per totale responsabilità di coach Nenad Vucinic, che non ha avuto l'appoggio della squadra. Maffezzoli non ha stravolto il sistema di gioco, né le rotazioni, ma gli atleti ne riconoscono l'autorità. Ora i ruoli sono chiari e definiti, cosa che per gran parte della stagione non è accaduta. La determinazione del tecnico biancoverde sta facendo la differenza. «Per me Avellino è una grande occasione, me la voglio godere fino in fondo. Questo è il mio modo di allenare, sono esigente. Tutto questo è possibile solo grazie al gruppo, tutti hanno dovere di dimostrare qualcosa per il presente ed il futuro. Vale anche per me. L'urgenza del momento mi induce ad essere determinato ed ogni dettaglio ci può portare all'inferno o al paradiso». Le parole dell'allenatore sono ferme, significative ed è chiaro che l'ambizione è restare sulla panchina biancoverde anche il prossimo anno, perché il ruolo di capo allenatore gli piace un bel po'. «Nella mia testa c'è sempre stata la speranza di vivere una esperienza del genere. Evidentemente ora la pressione è differente, ci sono delle decisioni da dover prendere e bisogna rapportarsi con i giocatori. Ero curioso di capire come mi sarei ritrovato in questo ruolo e devo dire che mi sento a mio agio, non fa altro che alimentare la carica che ho dentro». Il coach non manca di lanciare un messaggio all'ambiente ed alla proprietà irpina. «Sono avvantaggiato perché conoscendo i giocatori ho toccato subito alcune corde, spero di meritarmi la stima da parte di tutti e senza fare proclami spero di conquistarmi la fiducia di questa società». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino