Avellino, Rastelli amareggiato: dobbiamo prendercela con noi stessi

L'allenatore: l'importante è non sprecare il lavoro di questi mesi

Avellino, Rastelli amareggiato: dobbiamo prendercela con noi stessi
«È un momento difficile e maledetto - dice Rastelli in sala stampa -. Una sconfitta, la terza di fila purtroppo, difficile da spiegare; è un momento negativo,...

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«È un momento difficile e maledetto - dice Rastelli in sala stampa -. Una sconfitta, la terza di fila purtroppo, difficile da spiegare; è un momento negativo, in cui tutto per noi è pesante, diventa una montagna da scalare, ma dobbiamo solo prendercela con noi stessi. A parte i primi sei o sette minuti ben giocati inizia l'analisi Rastelli - ha influito negativamente la poca tranquillità che ci ha impedito di fare quello che avevamo preparato. Poi abbiamo preso quel gol nell'unica situazione in cui loro hanno tirato in porta e che ci ha tagliato le gambe e non solo, ma comunque ci siamo impegnati per andare al riposo provando a pareggiare i conti e quindi recuperare la gara. Nella ripresa abbiamo sempre giocato negli ultimi trenta metri avversari, creando tantissimi cross, preso una traversa in coda al match, mettiamoci anche qualche parata di Avella, il gol annullato a Trotta, ma detto questo, potevamo fare meglio".

Il j'accuse, comunque è puntato sul gol preso a difesa schierata e forse sul cambio di modulo. "I sistemi di gioco, lo ripeto, lasciano il tempo che trovano; ho cercato di cambiare qualcosa per dare alla squadra più determinazione, sfruttando a destra un giocatore che poteva creare problemi, saltando l'uomo e scaricando palle in area per far gol e pure per poter attaccare un po' di più la profondità contro un avversario che anche in trasferta viene a prenderti alto, che ti concede degli spazi che dovevamo essere più cinici a sfruttare. Ma l'essenza del calcio è il gol e se non la butti dentro tu e lo fa l'altro, hai perso: non si può spiegare nulla, diventa difficile se non impossibile dare spiegazioni".

Quella però sul gol, c'è. "Un cross leggibile: decisamente si poteva fare meglio ammette Rastelli -; è un momento no, popolato probabilmente anche da tanta confusione; servono più certezze, portare avanti un'idea, dare una identità, una mentalità a questo punto diversa, serve lucidità e non perdere la bussola, non buttare a mare il lavoro di cinque mesi con una squadra che sembrava essersi rimessa a giocare al meglio pensando ai play off. Tre sconfitte devono farci capire le insidie e le difficoltà del campionato e quelle che ci siamo creati da soli: tocca solo a noi recuperare ed a me dare ai ragazzi maggior supporto e magari certezze. I playoff? Perché non dovrei crederci: tre settimane fa era un'altra storia, oggi è ancora diversa ma la mia mentalità, le mie aspirazioni, i miei traguardi che sono poi quelli della tifoseria e della società, non cambiano". "Cosa manca a questo gruppo? Come allenatore credo che solo il lavoro settimanale, illustrare cosa fare nelle fasi di possesso e non possesso, sia la migliore ricetta per dare tranquillità e far capire che se andiamo in campo con ansia e stress e che se sbagliamo un pallone e quindi possiamo essere criticati, non va bene. Abbiamo delle fragilità, in gran parte superate ma che nell'ultimo periodo si sono riaffacciate, ma siamo professionisti, giochiamo nell'Avellino e questo ci deve far riflettere. In campo dobbiamo essere più sereni, tranquilli e non farci male da soli. Oggi abbiamo fatto una grande caz...nel momento in cui li avevamo messi là ed il sistema di gioco ci stava dando dei frutti: la doppia espulsione ha penalizzato solo noi, perdendo dei vantaggi con la perdita di un attaccante abbiamo perso forza d'urto, con loro che a quel punto hanno giocato a cinque dietro".
 

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Il Mattino