Avellino, spunta l'ipotesi Longo: dall'Alessandria l'alternativa a Rastelli

Avellino, spunta l'ipotesi Longo: dall'Alessandria l'alternativa a Rastelli
Il clima intorno all'Avellino resta teso ma la contestazione si appresta a scemare verso l'indifferenza. Dopo lo sfogo verbale di una sessantina di tifosi, che...

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Il clima intorno all'Avellino resta teso ma la contestazione si appresta a scemare verso l'indifferenza. Dopo lo sfogo verbale di una sessantina di tifosi, che mercoledì scorso hanno urlato frasi ed epiteti non certo affettuosi ad Aloi e compagni, ieri pomeriggio sulla gradinata della Tribuna Terminio hanno preso posto soltanto una ventina di sostenitori che si sono limitati a sbeffeggiare qualche calciatore e applaudirli in maniera ironica ad ogni gol realizzato nel corso di una partita giocata al ritmo di scapoli e ammogliati.

Uno spettacolo talmente soporifero che ha annoiato persino qualche rappresentante delle forze dell'ordine e della Digos, pronto ad intervenire in caso di improbabili incidenti. Gli episodi incresciosi invece, stando ad una indagine avviata proprio dalla Polizia, si sarebbero invece verificati nell'immediato dopo gara del 4 maggio scorso e avrebbero visto protagonisti il romeno Micovschi, che sarebbe stato costretto a liberarsi della tuta sociale da alcuni pseudo tifosi, e il tedesco Kragl, aggredito verbalmente. Quanto basta per far tenere alta la guardia e blindare gli allenamenti in corso al Partenio Lombardi.

Nel frattempo più passano i giorni e più matura tra i dirigenti irpini la convinzione che il prossimo allenatore dell'Avellino debba avere il profilo dell'esperto a caccia di riscatto. Dopo il primo confronto di martedì scorso tra la proprietà, rappresentata da Angelo e Giovanni D'Agostino, e il direttore sportivo, Enzo De Vito, la lunga lista di tecnici da valutare sta gradatamente assottigliandosi. Sulla bilancia della decisione finale, stando alle prime linee programmatiche stilate nel quartier generale di Montefalcione, alcuni fattori come l'esperienza, la personalità e la voglia di vincere dovranno pesare più degli altri. Caratteristiche che Massimo Rastelli ha sicuramente più degli altri pretendenti, ma non per questo può dirsi certo di spuntarla nel casting per la panchina. L'allenatore di Pompei, che ad Avellino ha vinto da calciatore e da tecnico, ha in questi ultimi mesi avuto modo di interfacciarsi più volte sia con Enzo De Vito che con Giovanni D'Agostino, incontrati di recente anche a Solofra in occasione dell'inaugurazione del nuovo stadio Gallucci. Per adesso le smentite arrivano quasi in maniera parallela agli indizi. Da Pordenone, infatti, è proprio ieri rimbalzata la voce che sono stati avviati i primi contatti tra la società friulana e il trainer per rescindere il contratto in essere (circa 200mila euro) fino al 30 giugno 2023. Una volontà reciproca che Rastelli asseconderà solo dopo essersi probabilmente assicurato un'alternativa. Nel giro di una settimana è pertanto probabile che il tecnico incontri prima la dirigenza biancoverde, per capire la fattibilità di un suo ritorno in Irpinia, e poi sciolga la riserva con quella friulana. Tra Rastelli e l'Avellino, comunque, il problema non è affatto economico ma semplicemente di programmi che l'allenatore vorrebbe immediatamente ambiziosi e vincenti. Si vedrà.

Nel frattempo Enzo De Vito non perde di vista altri allenatori che rispondono al profilo indicato. Nelle ultime oltre al gasperiniano Bruno Caneo, ormai ex Turris, al solito Roberto Boscaglia, prossimo a liberarsi del vincolo con il Palermo, all'emergente Roberto Taurino, che discuterà del suo futuro la prossima settimana con i dirigenti del Francavilla, e all'intraprendente Roberto Cevoli, impegnato nei playoff con il Renate, è spuntato il nome di Moreno Longo. Al 46enne allenatore torinese, fresco di retrocessione con l'Alessandria dopo averla portata appena un anno fa in B, non manca di certo l'esperienza così come la voglia di riscatto.

 

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Il Mattino