Un Avellino determinato e corale mette alle corde il Foggia, schiantato dalle doppiette di Ardemagni (9' su rigore e 59') e Morosini (21' e 36') e dal sigillo...
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La squadra di Stroppa, che rinvia ancora l'appuntamento con la vittoria, come all'esordio di Pescara (5-1) conferma vistosi limiti nella fase difensiva nè l'utilizzo di Camporese ha colmato le ampie lacune sulle quali il tecnico rossonero è chiamato a lavorare. Il pokerissimo dell' Avellino avrebbe potuto assumere proporzioni anche più ampie grazie ad una manovra martellante, incontenibile sulla fascia sinistra Bidaoui, e a tratti incontenibile rispetto alla quale il Foggia non ha in pratica mostrato alcuna capacità di reazione. Stroppa, che ha cominciato la gara cautelandosi con un difensore in più, sul 2-0, è tornato al modulo preferito, schierando sulla linea offensiva Chiricò e Beretta ai lati di Mazzeo. Troppo poco e forse troppo tardi per contrastare un Avellino in stato di grazia.
Vittoria dunque tonda per gli irpini che chiude la polemica aperta in settimana dal presidente Walter Taccone dopo la sconfitta di Cremona e rilancia, insieme alle azioni di Novellino, sempre più beniamino dei tifosi bianco-verdi, le ambizioni dell' Avellino nella stagione appena cominciata. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino