Avellino, un calcio agli infortuni: già 57 gare saltate dai calciatori

A Picierno Pazienza nasconde la formazione

Avellino, un calcio agli infortuni: già 57 gare saltate dai calciatori
Una stagione e mezzo fuori, 57 gare con almeno un assente per infortunio. Il totale delle partite saltate per infortunio dai giocatori dell'Avellino restituisce un dato...

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Una stagione e mezzo fuori, 57 gare con almeno un assente per infortunio. Il totale delle partite saltate per infortunio dai giocatori dell'Avellino restituisce un dato tutt'altro che marginale sia per ragionare sulle contromisure da assumere, ormai palesemente indispensabili, sia per capire l'impatto che i problemi fisici hanno avuto sulle scelte di Pazienza.

A tal proposito, va ricordato che l'allenatore dei biancoverdi non ha mai cercato alibi appellandosi alla situazione in infermeria, anzi: Pazienza ha fatto di necessità virtù inanellando otto risultati utili consecutivi nel pieno dell'emergenza; ha più volte invitato a parlare dei presenti e non degli assenti; non ha fatto mistero che il cambio di preparazione possa aver contribuito a causare qualche stop, complice la una condizione fisica disomogenea all'interno del gruppo. Pazienza non ha neanche mai puntato il dito contro le diverse superfici di gioco sulle quali l'Avellino si è allenato dall'inizio della stagione, che pure è stato preso in considerazione come uno dei fattori di rischio.

Fatto sta che il numero di indisponibili che il tecnico pugliese si è trovato a fronteggiare è oggettivamente alto. Fatta eccezione per la partita di Coppa Italia di Serie C contro il Foggia e la presenza in panchina contro la Virtus Francavilla, Pazienza non ha mai avuto a disposizione Russo, che ha deciso di tenere in lista a discapito di D'Amico.

L'esterno d'attacco ha saltato undici partite per via del grave infortunio al ginocchio sinistro rimediato lo scorso 2 aprile a Castellammare di Stabia e le ultime due per noie muscolari successive al rientro. Doveroso, in tal senso, un distinguo tra gli infortuni di natura traumatica e muscolare: i primi sono pressoché inevitabili, casuali; i secondi, invece, richiedono una particolare cautela per la prevenzione e onde evitare possibili ricadute. Cionek, che aveva giocato 31 partite in Serie B nella scorsa stagione, a Messina ha rimediato una lesione distrattiva al gemello mediale destro e le sue 37 primavere hanno inevitabilmente dilatato in avanti i tempi di recupero al netto della necessità generale di ridurre il rischio di risentimenti con i quali ci si è già dovuti confrontare come nei casi di Falbo, rimasto ai box per sei partite per una lesione al capo lungo dell'adduttore destro, e Rigione, costretto ad alzare bandiera bianca per cinque volte: per una lesione distrattiva al capo lungo del bicipite femorale sinistro e un fastidio al flessore della coscia sinistra.

Evitare ricadute è l'imperativo, seguito in maniera certosina, per esempio, per concedere il via libera a Patierno una volta messa alle spalle la lesione al collaterale interno della gamba destra che lo ha tagliato fuori dai giochi per sei partite senza considerare, come per gli altri compagni di squadra, la Coppa Italia di Serie C.
Chi, invece, complice la giovane età non ha avuto particolari difficoltà nello smaltire un'elongazione al bicipite femorale della coscia sinistra è stato Maisto, rientrato in gruppo dalla quarta giornata di campionato.
Quattro come il numero di match che Dall'Oglio ha dovuto saltare per via di una elongazione del capo lungo dell'adduttore destro: una in meno di capitan Tito e le stesse di D'Angelo, entrambi alle prese con trami alle caviglie. Ma i risentimenti muscolari non hanno risparmiato neppure il capitano. Una brutta caduta a Catania ha, invece, determinato la lesione al collaterale mediale del ginocchio destro di Benedetti, rimasto fermo per tre turni.


Un bollettino da guerra per far fronte al quale è stato ingaggiato il dottor Enrico D'Andrea, medico chirurgo specialista in medicina fisica e riabilitazione, che da oltre venti anni si occupa di terapia manuale, riabilitazione e traumatologia dello sport. Starà a lui aiutare a rendere meno frequenti le dinamiche che, finora, hanno costretto Pazienza a poter confermare lo stesso undici di partenza solo a cavallo tra Avellino-Monopoli e Messina-Avellino.
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Il Mattino