Ballardini IV: il Genoa vince a La Spezia dopo 12 gare

Ballardini IV: il Genoa vince a La Spezia dopo 12 gare
Lo Spezia arriva al derby con il Genoa davanti, incredibilmente, considerato il blasone, lo perde e gli resta un punto sui rossoblù e sulla zona retrocessione. Era da...

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Lo Spezia arriva al derby con il Genoa davanti, incredibilmente, considerato il blasone, lo perde e gli resta un punto sui rossoblù e sulla zona retrocessione. Era da parità, considerato il gioco.

Si è giocato al Picco, è solo la seconda partita davvero in casa, del primo campionato di serie A dello Spezia, vi aveva debuttato pareggiando 2-2 con il Bologna. L’allenatore Vincenzo Italiano era stato scelto dal ds Faggiano per il Genoa, è rimasto perchè il progetto di Volpi, il patron della Pro Recco pallanuoto, è più solido rispetto ai rivolgimenti di Preziosi, per ultimo il richiamo di Ballardini. 

A La Spezia hanno congedato il ds della promozione, Guido Angelozzi, ora al Frosinone, a caccia della sua quarta serie A, mentre il Genoa ha già licenziato il direttore sportivo per giusta causa (per risparmiare, visto che in spogliatoio ha parlato male del presidente) e anche Maran. E’ un derby che dal ’71 si è disputato solo una volta in serie C1 e una volta in B, più una in coppa Italia. Senza il covid, lo stadio Picco, ammodernato e comunque da completare, sarebbe stato strapieno e festante, in queste settimane il sindaco di Spezia Peracchini ha pensato bene di chiudere alla circolazione anche i viali che portano allo stadio, per impedire gli assembramenti visti la notte della promozione, dietro la curva ferrovia

In avvio, due spezzini ammoniti, al 10’ il vantaggio degli aquilotti, con Nzola, servito sul primo palo da Gyasi, è l’intesa tra il francoangolano e il ghanese, protagonisti anche della promozione in A. M’Bala Nzola, 24 anni, ha una fisicità strabordante, alla Lukaku, ama muoversi da sinistra, a La Spezia qualche giornalista lo chiama Gianfranco, come Zola, e fra l’altro ha piedi discreti.

Il pari è immediato, Pandev parte palla al piede, a 37 anni si incunea in area e centra, da destra, Mattia Destro di prima intenzione trasforma il rasoterra.

L’iniziativa resta dei bianchi, con Ballardini comunque l’opposizione è convincente, la fase difensiva migliora, rispetto a Maran, chiude gli spazi. Il ritmo si abbassa, si cerca il guizzo che sblocchi lo stallo. Neanche c’è recupero e ormai la circostanza è rara.

Allo Spezia manca un pizzico del brio della scorsa stagione, in cui passò rapidamente dalla zona playout anche al secondo posto, in B. Manovra, Maggiore ha uno spiraglio e calcia, Perin blocca a terra. Il tedesco Chabot è un buon centrale, l’argentino Estevez è oscuro, nel contributo, perde il tempo per calciare, sul suggerimento di Gyasi. 

Il ritmo non sale, l’ossigenato Cziborra nel Genoa appoggia l’azione, a tratti. Al 28’ c’è il gol da tre punti, fallo di Terzi su Behrami, il contatto è in parte accidentale ma punibile, Provedel intuisce soltanto la battuta di Criscito.

Il Genoa gestisce il possesso palla, Scamacca è in fuorigioco sulla ricezione da Zajc. L’unica palla della parità per lo Spezia è con il tiratore Bartolomei, fuori, mentre Provedel impedisce il tris a Scamacca.

La quarta volta di Davide Ballardini al Genoa, dunque, è fortunata, due anni e un mese fa il presidente Preziosi lo cacciò bollandolo come scarso, nonostante tre salvezze da subentrato e complicate, aveva 12 punti in 7 gare. “Forse il presidente è geloso perchè sono bello”, scherzava il tecnico ravennate, dopo avere perso in casa con il Parma. Preziosi è al 27° cambio nelle 18 stagioni rossoblù, ha sostituito Zamparini, fuori dal calcio e agli arresti domiciliari, nella top tre fra i presidenti che licenziano di più. Cellino resta scatenato, Pozzo all’Udinese nelle ultime stagioni ha ripreso a cambiare molto.

Maran aveva rischiato di battere il Milan, considerato quanto aveva fatto a a Cagliari avrebbe meritato maggiore pazienza. Certo il Grifone veniva da 12 gare senza vittoria, la proverbiale scossa si è avvertita. "Non vedevamo l'ora di riprendere ad allenare - racconta Ballardini, riferendosi allo staff -, mischiamo giovani e meno. Cerchiamo velocità e profondità, aggressione sulla palla. Servono aggiustamenti. L'umiltà di stasera fa ben sperare".

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Il Mattino