«Come si fa a non dire che la partita è stata condizionata?»: Graziano Cesari ha smesso di arbitrare da 18 anni, ma le sue analisi restano quelle più...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE Napoli, è Manolas vs Messi: Leo nega il saluto all'azzurro
Eppure, c'è il Var
«Cakir ha arbitrato tutto in carriera senza Var, è complesso per uno come lui farsi guidare dalla macchina».
La spinta di Lenglet su Demme che, poi, frana su Koulibaly porta al primo gol del Barcellona, come si fa a non sanzionarla?
«Supponiamo, anche per assurdo, che l'arbitro si sia concentrato su Pique e non su Lenglet. La spinta, però, è talmente prolungata ed intensa che chi sta davanti al monitor non può non vedere. È un'azione che porta al dolo: perché Koulibaly non può colpire di testa. C'è quello che possiamo definire un assurdo regolamentare di non aver tutelato un calciatore che aveva il diritto di colpire di testa».
Eravamo al 10' del primo tempo: si può parlare di gara condizionata?
«Certo che si deve definire condizionata. I calciatori si innervosiscono: iniziano a pensare che l'arbitro possa subire l'ambiente, la squadra di casa, la competizione, la maglia. E poi, scatta un altro meccanismo nella mente, in questo caso, di chi ha subito una decisione sbagliata: un gol non mi basta più. Tutto questo ti mette in una condizione di grande difficoltà».
Domanda inevitabile: esiste una sudditanza psicologica nei confronti dei grandi club in Champions?
«Come nella vita, la sudditanza esiste. Se hai un capoufficio che ti può promuovere oppure no, è evidente che puoi subire questa sudditanza. Tralasciamo sempre che nella nostra vita quotidiana possiamo esser sempre succubi di qualcuno, oppure che dobbiamo scendere a compromessi».
Nel complesso, come ha valutato Cakir?
«Poco presente, anche fisicamente: anzi, direi imbarazzante. Avrà fatto venti metri avanti e venti meno indietro dalla linea mediana. In occasione del rigore causato da Koulibaly è a decine di metri. Rakitic vede subito che è calcio di rigore, neppure ti viene il dubbio, per un rigore facilissimo da fischiare. Per fortuna, ha visto quello di Mertens, ma era un altro penalty facilissimo da vedere». Cesari, lei conosce molto bene Rosetti, presidente della Commissione Arbitri della Uefa. Ha un consiglio dopo performance così negative degli arbitri in Champions? «Diminuire il margine di errore arbitrale è possibile. Bisogna partire dal protocollo Var: è talmente nebuloso che consente ad ognuno di interpretarlo in modo personale. Rosetti è nato col Var, è stato lui a proporlo. Non ha bisogno di consigli un uomo onesto, sincero e profondamente professionale. Gli auguro solo di trovare arbitri migliori di quelli che stiamo vedendo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino