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Non vede l'ora di vivere da protagonista i confronti con il Barcellona. Non soltanto perché Fabian Ruiz è spagnolo e vorrebbe un giorno tornare a giocare nella Liga, anche se nell'intervista concessa a Dazn prima della partita contro l'Inter ha chiarito che a Napoli «si è subito sentito a casa sua». Ma c'è il nodo del contratto, che scade nel 2023, con una richiesta di revisione dell'accordo economico, perché Fabian - punto di riferimento del centrocampo azzurro - è uno dei giocatori che guadagna di meno: 1,5 milioni a stagione. De Laurentiis ha deciso di virare sulla linea dell'austerity, da capire come si regolerà con il giocatore che Spalletti considerà insostituibile e che ha l'età (25 anni), non solo la qualità tecnica, dalla sua parte.
Ma a questo ci sarà tempo per pensare.
Rispetto al 2020 Fabian ha uno stimolo in più, alla vigilia dei due confronti dello spareggio di Europa League, ed è la presenza sulla panchina blaugrana di Xavi, mito del Barça e delle Furie Rosse che vinsero tutto. L'idolo del centrocampista del Napoli. «Lui era uno di quei giocatori da seguire in tutto ciò che faceva, per come impostava facilmente il gioco e come con un solo passaggio scavalcava la difesa. Ho cercato di imparare un po’ da lui, so che è molto difficile giocare al livello di Xavi, non credo ci sia un altro con le sue qualità, ma cerco di prendere spunto da quelle di ogni giocatore e portarle in campo».
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