La posta in palio nel match fra Corato e Scandone Avellino vale forse più dei due punti. Le polemiche fuori dal campo per l'assegnazione del successo della gara di...
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Una partita dai due volti, con i primi 20' di chiaro dominio pugliese, ed i secondi 20' nei quali la Scandone ha mostrato qualche segnale positivo. Troppo poco, però, per poter vincere la gara, con gli avversari diretti, Cassino e Formia, che intanto allungano grazie ai successi casalinghi.
La società pugliese ha deciso di cambiare allenatore, con Cadeo che è subentrato a Gesmundo, mentre la Scandone in settimana ha tesserato Marchetti, Stanzani e Dilas. Cambi che in effetti mischiano le carte in campo e che aggiungono interesse ai tanti motivi tecnico-tattici della partita. De Gennaro inizia il match con Marchetti, Marzaioli, Ondo Mengue, Stanzani e Locci, mentre Cadeo risponde con Serroni, Brunetti, Stella, Sereni ed Idiaru. Brunetti segna subito cinque punti in fila, poi arriva la replica della Scandone con tre triple in fila a firma di Marchetti, Marzaioli ed Ondo Mengue per il 5 a 9 del 3'. La serie di tiri dalla lunga distanza sembrano essere il preludio ad un match combattuto da parte della Scandone che, invece, subito dopo si ferma, e nei primi 10' realizza un solo altro canestro con Marzaioli al 5'. Poi il buio totale, con ben nove palle perse, qualche conclusione sfortunata, ma in effetti il gioco latita. A nulla valgono i cambi perché, oltre all'attacco deficitario, è in difesa che arrivano i problemi maggiori, come testimonia anche il solo fallo commesso nella prima frazione di gioco. I padroni di casa, invece, difendono con aggressività a tutto campo, corrono e segnano, doppiando la Scandone (22-11 al 10'). L'andamento del match non cambia nemmeno nel secondo periodo, con i pugliesi assoluti padroni del campo, e con la Scandone che raccatta qualche punto più per qualche iniziativa personale che per azioni costruite. Nonostante il 4/8 dalla lunetta, Corato continua la sua corsa e prosegue nel martellamento della retina avellinese, con il distacco che si dilata con il passare dei minuti. Anche in questo periodo la Scandone segna pochissimo, solo 12 punti, subendo invece le azioni offensive dei pugliesi che allungano decisamente fino al + 24 (44-20 al 19'), con le squadre che vanno all'intervallo lungo sul 46 a 23. La Scandone ritorna in campo con un piglio diverso, e con grande energia piazza un break di 2 a 14 che vale il - 11 del 25' (48-37). I padroni di casa però reagiscono tenendo sempre a distanza di sicurezza gli avellinesi, che non riescono mai a scendere al di sotto delle 11 lunghezze di distacco, distacco replicato più volte nel corso della terza frazione, che si chiude sul 60 a 49. La Scandone perde la freschezza e l'energia dell'inizio del terzo periodo, e non ha più la forza di recuperare ancora. Anzi, i padroni di casa riescono ad allungare ancora al + 17 (70-53 al 35'), grazie a due triple in fila di Tassone e Serroni. La Scandone non molla la presa, approfitta però solo di qualcuno dei tanti palloni persi dagli avversari, e negli ultimi 2' del match riesce a recuperare qualche punto, chiudendo la partita sul 75 a 66. Nonostante gli innesti, arriva l'ennesima sconfitta per una Scandone che ora non potrà più permettersi passi falsi, se vorrà evitare di essere raggiunta anche dal fanalino di coda Scauri. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino