Bebe Vio e Tim Cook con Sandro Cuomo al Club Schermistico Partenopeo

Bebe Vio e Tim Cook
Una doppia sorpresa. Pomeriggio davvero inedito al Club Schermistico Partenopeo, dove si percepisce fermento. Mentre gli atleti si allenano come di consueto, nel cortile si...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Una doppia sorpresa. Pomeriggio davvero inedito al Club Schermistico Partenopeo, dove si percepisce fermento. Mentre gli atleti si allenano come di consueto, nel cortile si riconosce subito il portento del fioretto, oro alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro 2016, bissato a quelle di Tokyo 2020. Bebe Vio, sì proprio lei, la campionessa mondiale ed europea, conversa con gli astanti in italiano e in inglese, intrattenendosi con l’Hall of Fame, Sandro Cuomo, in tuta blu. Pochi minuti e la chiacchierata viene interrotta dall’arrivo improvviso di una Mercedes nera, con due van dello stesso colore in appoggio. L’autista apre lo sportello e si intravede Tim Cook, ceo di Apple, che questa mattina è stato insignito della laurea honoris causa in Innovation and International management alla Federico II. In un solo colpo al ciclone della scherma paralimpica si unisce il numero uno della multinazionale di Cupertino. Come se si conoscessero da tempo.

Incuriositi, i ragazzi interrompono di tirare e volgono lo sguardo all’illustre ospite in camicia bianca. Stupiti, increduli, meravigliati. Il dirigente della celebre azienda statunitense entra nella palestra ubicata all’interno dell’istituto Domenico Martuscelli e si accorge dell’oasi felice. Si intrattiene con Rossana Pasquino, reduce dal tris di medaglie nella tappa di Coppa del Mondo a Pisa (2 medaglie d’oro e un argento). Cook interloquisce con la professoressa federiciana in divisa bianca e in carrozzina, poi un fuoriprogramma divertente. Sotto lo sguardo attento di Salvatore Castiglione, Andrea Triunfo, Antonio Iannaccone, Loredana de Felicis e degli altri ragazzi, Cook imbraccia il fioretto e sfida in un singolare duello il figlio d’arte Fabrizio Cuomo, tirando però di spada. Giudice imparziale papà Sandro, con Bebe dirimpettaia sorridente.

Infine la foto di gruppo per suggellare lo storico momento con la scritta Smart Sport sullo sfondo e i cerchi olimpici in bella mostra. Finisce tra gli applausi e la richiesta (assecondata) di selfie con gli illustri ospiti. Il tempo di un biscotto al cioccolato per Tim Cook, saluti e via.

«E’ la prima volta che Bebe Vio viene qui al Club Schermistico Partenopeo. E’ una ragazza straordinaria, che ha portato un’energia che i ragazzi presenti se la ricorderanno per tutta la vita. E’ un grandissimo esempio e punto di riferimento», dichiara Sandro Cuomo al termine dell'incontro. «Ci troviamo perfettamente allineanti con quanto Bebe Vio fa nella sua accademia: condividiamo la sua filosofia sportiva. Noi abbiamo iniziato nel 2004 con tantissimi sacrifici e tantissima fatica, vincendo le resistenze non solo delle famiglie, che si sono rese più evidenti negli anni addietro, ma persistono ancora adesso», osserva l’oro olimpico ad Atlanta 1996. «Le famiglie sono il punto chiave per consentire ai disabili la pratica delle attività. Se i genitori non portano i figli in palestra e li tengono a casa, è perché –diciamoci la verità- Napoli non è una città estremamente accessibile. Certo qualche sforzo si fa, ma nel complesso attraversare la città per andare ad allenarsi per un non vedente o per un ragazzo in carrozzina è una vera impresa», sottolinea Cuomo, che avanza qualche soluzione.

«Bisognerebbe partire dalla semplificazione dei trasporti, alleggerendo il carico delle famiglie, che non possono portare i ragazzi in palestra. Partire da questo e lavorare sull’offerta sportiva, che sta diventando sempre più ampia. Tanti sport si aprono alla disabilità e al settore paralimpico», ricorda il docente universitario all’Unisob. «Pratichiamo la scherma per non vedenti dal 2004. La Fis è stata una delle prime ad integrare in seno alla federazione stessa l’attività paralimpica. E il settore non vedenti sta prendendo piede. Ci crediamo molto», ribadisce convinto il pioniere di questa disciplina, che annuncia. «A dicembre (venerdì 2 e sabato 3) abbiamo organizzato la terza edizione del Trofeo Martuscelli. Avremo una folta partecipazione di squadre, perché c’è sete di un evento del genere. L’idea è quella di una squadra integrata non vedenti e vedenti insieme», asserisce Cuomo.

Il pomeriggio napoletano è stato impreziosito da un’altra visita, quella di Tim Cook. «E’ stata una bellissima sorpresa, un personaggio che ha a cuore l’accessibilità dei suoi prodotti. Lo testimonia il fatto che sia venuto qui, in questa realtà, dove siamo un esempio di attività integrata», evidenzia l’ex commissario tecnico dell’Italspada, corteggiato nel mondo da diverse Nazionali. «E Bebe Vio è la testimonial d’eccellenza per l’accessibilità insieme a Rossana Pasquino, Massimo Mercurio Miranda e Francesco Iannelli. Abbiamo un parco atleti con personalità belle, ricche, entusiasmanti. Questi ragazzi danno tantissimo agli atleti normodotati ogni giorno, ogni volta che incrociano le lame, ogni volta che Rossana si monta la carrozzina per scendere dalla macchina, o quando Francesco si smonta la gamba». Episodi che lasciano un’orma ben visibile agli occhi e al cuore. «Siamo diventati un modello di integrazione sportiva reale e non sulla carta. E il fatto che siano venuti due personalità come quelle che ci hanno fatto visita, dimostra che il nostro percorso è valido e va nella direzione giusta», conclude orgoglioso Sandro Cuomo. «La vita è una figata», come sintetizza in modo impareggiabile Bebe Vio.  

 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino