Benevento, Caserta torna in bilico: viva la pista De Rossi, ipotesi Longo

Benevento, Caserta torna in bilico: viva la pista De Rossi, ipotesi Longo
La società riflette seriamente sul destino di Fabio Caserta. La panchina dell'allenatore calabrese è di nuovo a rischio dopo le due sconfitte di fila che hanno...

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La società riflette seriamente sul destino di Fabio Caserta. La panchina dell'allenatore calabrese è di nuovo a rischio dopo le due sconfitte di fila che hanno fatto ripiombare il Benevento in un limbo dal quale sembra sempre più problematico uscire. La partita di Brescia ha rappresentato un notevole passo indietro sul piano del gioco ma soprattutto delle occasioni create. Il Benevento, fatto salvo un tiro da fuori di Acampora nel primo tempo, non ha mai tirato in porta. Il predominio territoriale mostrato nella frazione d'apertura si è tradotto in una sola conclusione da lontano e in un giropalla prevedibile e stantio, culminato nella maggior parte dei casi con cross sbilenchi e filtranti fuori misura, spesso senza trovare un solo varco per l'ultimo passaggio. Il Brescia non è che abbia fatto molto in più rispetto ai sanniti, ma se non altro ha sfruttato meglio le ripartenze e ogni volta che si affacciava in area giallorossa dava l'impressione di poter creare qualche grattacapo. Viceversa i giallorossi, quasi sempre secondi sulla sfera e incapaci di gestire le transizioni, con interventi spesso in netto ritardo che gli hanno fatto rimediare pure 6 ammonizioni, dopo lo sterile possesso del primo tempo, si sono resi protagonisti di una ripresa decisamente da dimenticare. E l'uscita per infortunio di Karic, che avrà pure inciso in qualche maniera, da sola non può certo giustificare una prova talmente deludente da indurre il presidente Vigorito ad aprire un confronto immediato con il direttore sportivo Foggia per valutare il da farsi. D'altro canto su queste colonne, in tempi non sospetti, si era già paventato che la fiducia a Caserta fosse a tempo e che al termine del ciclo di gare prima della sosta, i vertici del club avrebbero tracciato un bilancio e tirato le somme per decidere se andare avanti o meno con il tecnico di Melito Porto Salvo, campano d'adozione. Quel momento è arrivato e se dopo i tre risultati utili di fila ci fosse stata una certa continuità, il problema non si sarebbe posto e il bilancio sarebbe stato in un certo senso positivo. Ma più che le due battute d'arresto con Cagliari e Brescia, sono i numeri, impietosi, che stanno inducendo la dirigenza a fare delle serie considerazioni.

Il Benevento è attualmente dodicesimo, dopo 6 partite ne ha perse la metà e ha ben 8 punti di distacco dalla vetta, detenuta da due squadre che alla viglia non partivano con i favori del pronostico, come Brescia e Reggina. Ha il peggior attacco del torneo dopo il Perugia (che però ha una partita in meno: oggi il derby con la Ternana) con sole 4 reti all'attivo e una difficoltà atavica a trovare la via della rete. Su sei gare complessive, i giallorossi hanno segnato solo in due di queste (contro Frosinone e Venezia), mentre per ben quattro volte sono rimasti a secco. Sul banco degli imputati, oltre al tecnico, ci sono pure gli attaccanti, a cominciare da Francesco Forte, che si sta facendo notare sia per gli errori commessi sotto porta, sia per il fatto di essere spesso e volentieri avulso dalla manovra e per nulla utile nella fase di costruzione, rifinitura e preparazione. Quanto a Caserta, pur volendo concedergli tutte le attenuanti del caso (non tutti i nuovi arrivati sono pronti e in grado di garantire un contributo), la coralità di gioco latita, gli errori individuali non si contano (e sono sintomi di mancanza di attenzione) e la squadra pare pure in grande sofferenza sul piano atletico. Il resto lo fanno le scelte cervellotiche, come quella di schierare Glik e non Leverbe, da braccetto a destra o quella di abbinare Forte e Simy, che già contro il Cagliari avevano dato l'impressione di pestarsi i piedi a vicenda facendo gli stessi movimenti. Ora non resta che aspettare le mosse del club, ma alcuni segnali lasciano presagire che l'avventura di Caserta sulla panchina giallorossa sia arrivata al capolinea. Già da domani, martedì al massimo, ci potrebbero essere delle novità al riguardo.

L'eventuale nuovo allenatore, grazie alla sosta, avrebbe il tempo di prendere confidenza con il gruppo, perché avrà a disposizione quelle due settimane che separano il Benevento dal prossimo impegno casalingo con l'Ascoli. Tra i possibili sostituti c'è Luca D'Angelo, già sondato a suo tempo, che aveva peraltro dato una disponibilità di massima. Il problema è che il Pisa è messo pure peggio del Benevento e Maran potrebbe saltare da un momento all'altro: in quel caso il club nerazzurro avrebbe la soluzione in casa visto che ha ancora D'Angelo sotto contratto. Ed è la ragione per cui il tecnico non è stato liberato dopo la richiesta del Como. Può tornare in gioco Daniele De Rossi, a sorpresa spuntare Moreno Longo, occhio a specialisti della B come Iachini, Andreazzoli e D'Aversa. 

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Il Mattino