«Ho assunto il farmaco in buonafede, su indicazione del medico del Benevento». Così si difende - parlando con l'Ansa - Fabio Lucioni, capitano del club...
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Il difensore centrale del Benevento è risultato positivo al test effettuato dalla «Nado Italia» dopo la gara persa dai campani in casa con il Torino 1-0, domenica 10 settembre. La sostanza rilevata dal test è l'anabolizzante Clostebol. Lucioni rischia da uno a quattro anni di squalifica.
Se, al momento, dal club non arriva nessun commento, non mancano invece quelli della tifoseria: incredulità, amarezza e sconforto sintetizzano lo stato d'animo dei tifosi giallorossi sulla nuova tegola che si è abbattuta sulla squadra. Non bastava la serie negativa sul campo da gioco della squadra allenata da Marco Baroni, ultima in classifica ed ancora a zero punti dopo cinque partite.
Lucioni, protagonista della storica cavalcata dalla Lega Pro alle serie A del Benevento, viene assolto dalla tifoseria sul web. «Non ci crediamo, non è possibile, Fabio lotta e dimostra che non è così», il testo di alcuni dei commenti. Molte le testimonianze d'affetto via social network: sta facendo in giro del web la foto di una pomata spray usata in dermatologia additata subito dal «popolo web» come responsabile della positività di Lucioni. Qualche tifoso, però, critica: «In serie A si doveva cambiare tutto, anche il medico e il massaggiatore». Su molte bacheche di Facebook campeggia la foto del capitano del Benevento che esulta nel giorno della promozione in A con accanto frasi come «in ogni caso, nel momento più difficile della sua carriera, siamo vicini al nostro condottiero». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino