Benevento-Perugia senza gol: stavolta Lapadula rimane a secco

Benevento-Perugia senza gol: stavolta Lapadula rimane a secco
Stavolta Lapadula va in bianco: secondo pari di fila per il Benevento, che procede a passo lento in classifica e riprende a faticare in casa come già accaduto contro il...

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Stavolta Lapadula va in bianco: secondo pari di fila per il Benevento, che procede a passo lento in classifica e riprende a faticare in casa come già accaduto contro il Lecce un mese fa. I giallorossi regalano un tempo al Perugia, ma pur giocando una buona ripresa, nel finale rischiano di capitolare. Molto lavoro ancora da fare e una quadra da trovare per Caserta, che deve fare a meno dello squalificato Glik e degli infortunati Pastina e Improta. Sau che aveva avuto una ricaduta recupera in extremis ma solo per la panchina. Il tecnico calabrese opta ancora per il 4-3-3 con Lapadula, un gol ogni 42 minuti giocati, al centro dell'attacco supportato da Insigne jr ed Elia, due esterni a piede invertito. Rientrano Calò e Acampora dal primo minuto, Vogliacco al posto del polacco come perno della retroguardia. 

Sensazioni particolari per Caserta che sfida il suo recente passato, ovvero la squadra che solo 3 mesi fa ha ricondotto in B al termine di una cavalcata trionfale: abbracci e baci con tutti i suoi ex calciatori per lui e il suo staff. In tribuna anche l'ex capitano giallorosso Fabio Lucioni, sposato con una beneventana, ora in forza al Lecce. Alvini e il suo 3-4-1-2 con Kouan trequartista in avvio patiscono la maggiore velocità dei sanniti, al punto che Elia dopo appena quattro giri di lancetta ha la palla buona ma fallisce d'un soffio la misura del diagonale. Da quel momento in poi però la partita cambia, perché il Perugia alza vertiginosamente i ritmi e il Benevento comincia a fare fatica. Paleari è costretto agli straordinari su Kouan (uscita di piede per antipasto) e Ferrarini (manata a contrarre un cross insidiosissimo), poi viene graziato due volte nella stessa azione da De Luca che s'impappina sotto misura e da Kouan e spedisce incredibilmente a lato con la porta spalancata. Foulon soffre troppo Ferrarini sulla corsia e latita nelle chiusure, Letizia non spinge, Barba e Vogliacco se li vedono arrivare da tutte le parti. L'esuberanza umbra è difficile da contenere, Lapadula non riceve una sola palla giocabile. I giallorossi hanno un sussulto d'orgoglio sul finale di frazione si rendono pericolosi con Insigne dalla distanza (Chichizola si oppone coi pugni) e poi con Vogliacco di testa (alto) su corner di Calò.

Nell'intervallo Caserta richiama un Foulon irriconoscibile e inserisce Masciangelo. La strigliata del tecnico ha il suo effetto perché il Benevento rientra con un altro piglio e sfiora il vantaggio con l'inzuccata di Lapadula che fa la barba al palo. Qualche istante dopo gol annullato Insigne per fuorigioco di rientro delle stesso Lapadula. Passati 60 minuti Caserta decide che è ora di passare al 4-4-2 e mette dentro Moncini per Insigne, incrementando il peso offensivo. Proprio il neo entrato ha subito un mezza occasione, Chichizola si rifugia in angolo. Il Perugia è stanco e il Benevento prova ad approfittarne: Moncini di testa le prende tutte e smista per Elia che calcia sull'esterno della rete. Nel momento migliore del Benevento il lampo di Kouan che con una perfida rasoiata dal limite stampa la palla sul palo esterno. Caserta le prova tutte con Brignola, Viviani e Tello, ma le occasioni per fare il botto nel finale ce le ha il Perugia con Matos: sulla prima è miracoloso Paleari, sulla seconda la sfera sibila il palo lontano. Benevento da rivedere e meglio col 4-4-2 (Improta serve come il pane), il Perugia è giovane e pimpante e darà fastidio a molte squadre. Dopo il triplice fischio animi surriscaldati con il diesse Foggia imbufalito nei confronti del direttore di gara Marinelli e a stento trattenuto dal team manager Cilento. 

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Il Mattino