Benevento, niente scherzi. Con il Trapani stasera ci sono un primato da consolidare e un sogno da continuare a inseguire. Inzaghi sa bene che queste sono sfide che nascondono...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«A parte Basit che ha un piccolo risentimento, mancherà solo Volta che però è sulla via del completo recupero. Spero di poterlo riavere già a Livorno - precisa il tecnico - perché per noi è un calciatore troppo importante. L'abbondanza per me è sempre un vantaggio, posso scegliere liberamente e con serenità chi mandare in campo. Certo, per come si alleano questi ragazzi e per quello che mi stanno dando, meriterebbero di giocare tutti».
Il riferimento è soprattutto a chi fino ha avuto meno spazio. «Basta vedere come sono entrati a Venezia Tello, Improta e Insigne. Il loro atteggiamento, la padronanza con cui si sono subito mostrati sul pezzo, è la mia più grande vittoria. E anche contro il Trapani - ammette Inzaghi - sarà così: non mi interessa se vinciamo o perdiamo, l'importante sarà la voglia, la cattiveria, il desiderio di lottare su ogni pallone. Questo gruppo vive in simbiosi e l'atmosfera è contagiosa. Ho anche tanti giovani da lanciare, loro rappresentano il completamento di un progetto, meriterebbero più spazio per come si pongono e mi seguono, prima o poi arriverà anche il loro momento». Il Benevento finora si è dimostrato una macchina infallibile. Ma per lui che è un perfezionista c'è sempre qualche aspetto da migliorare.
«In certe situazioni dobbiamo avere più fame. Alcune partite vanno chiuse prima - ammonisce SuperPippo - anche se finora grazie alla solidità e alla personalità con cui le abbiamo gestite, non abbiamo mai rischiato seriamente che ci sfuggissero dalle mani. Ma qualche segnale già c'è stato: a Venezia secondo me abbiamo fatto la nostra migliore prestazione stagionale. Era un bel banco di prova, e lì ho avuto la netta sensazione che stiamo diventando tosti».
Sulla formazione non si sbilancia, ma le possibilità che riscendano in campo gli stessi undici del «Penzo» solo piuttosto elevate.
Di sicuro non sono contemplati avvicendamenti davanti a Montipò: Maggio, Antei, Caldirola e Letizia si sono riguadagnati i galloni in Laguna dopo il nono clean-sheet su 14 gare. Tanto per restare in tema con il clima umido di questi giorni, si va avanti con il sistema ad albero di Natale. Schiattarella è in condizioni strepitose e agirà ancora una volta da vertice basso con Hetemaj e Viola interni. A supporto di Coda dovrebbero sistemarsi Kragl e Sau. Il condizionale è d'obbligo perché gli unici dubbi stazionano proprio lì, sulla linea dei rifinitori. Insigne e soprattutto Improta scalpitano, quest'ultimo contenderà fino all'ultimo una maglia a Sau, mentre sulla trequarti destra il tedesco ha molte più chances rispetto al fratello di Lorenzo.
«Ho fatto leggere ai ragazzi quello che scrivevano di noi dopo la sconfitta in Tim Cup col Monza. Ci davano già per spacciati - ricorda Pippo - mentre oggi ci reputano imbattibili. Molti addetti ai lavori dicono che abbiamo già vinto il campionato, ma io so quanto ancora lunga è strada e quante difficoltà ci sono ancora da superare. La verità è che mi aspetto un'altra grande partita tenendo ben presente che prima o poi arriverà qualche momento difficile. Non intendiamo fermarci proprio adesso».
Inzaghi non è pago e preferisce tenere i calciatori sulla corda, così come sempre alta l'asticella della tensione agonistica. Sa bene che bastano un paio di sbandate per dissipare il prezioso bottino accumulato. Il Trapani è avvisato. Per sottrarre punti a questo Benevento, gli Evacuo, Corapi, Jakimovski e compagni dovranno inventarsi la partita della vita. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino