Benitez sorride: «Bravo Duvan, Callejon egoista. Mi hanno cercato un club e una nazionale»

Benitez sorride: «Bravo Duvan, Callejon egoista. Mi hanno cercato un club e una nazionale»
Benitez sorride e si gode il ritorno alla vittoria che mancava dal match esterno di Firenze. «La differenza con il ko di Milano? Che lì siamo andati sotto dopo 5' e ci...

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Benitez sorride e si gode il ritorno alla vittoria che mancava dal match esterno di Firenze. «La differenza con il ko di Milano? Che lì siamo andati sotto dopo 5' e ci siamo dovuti sbilanciare, oggi vincevamo dopo un quarto d'ora». Il tecnico spagnolo non risparmia qualche stoccata ai giocatori più rappresentativi. Come Higuain. «Perché tre panchine nelle ultime 4 partite. Lui è fondamentale per noi ma Duvan sta facendo molto bene. Oggi ha fatto un altro gol. E sapevamo che lui poteva fare bene contro il Parma».




Poi l'analisi della partita: «Sono gare difficili, che non sembrano mai finite. Con un tiro in porta loro hanno preso un palo, noi dovevamo fare il terzo gol in varie occasioni e non lo abbiamo fatto». E qui arriva la stoccata a Callejon, che ha tentato la soluzione da solo quando poteva servire a Hamsik il comodo pallone del 3-0. «Deve saper sfruttare al meglio anche le caratteristiche dei compagni. In quell'occasione deve metterla al centro, gliel'ho detto anche negli spogliatoi». Infine la confessione: «Non è serio dire quali sono le squadre che mi hanno cercato. Posso solo dire che si tratta di un club e di una Nazionale».



Di tutt'altro umore, ovviamente, il tecnico del Parma Roberto Donadoni, dopo l'ennesima sconfitta: oggi i ducali sono sempre più ultimi in classifica, a sette punti dalla salvezza. «Nel primo tempo - dice Donadoni - abbiamo subìto troppi duelli individuali, siamo stati poco cattivi e poco determinati. Nel secondo tempo siamo stati un po' meno preoccupati, ed è andata meglio. Ci vuole meno timore dell'avversario. Siamo impauriti, questa è la differenza». La situazione societaria? «Niente alibi. È chiaro che avere alle spalle una certa solidità e delle certezze dà sicurezza ma in campo andiamo noi. Aggrapparci a queste situazioni diventa comodo, ma noi dobbiamo tirarcene fuori, non è che se domani arriva un magnate pieno di soldi cambia la stuazione (di classifica, ndr). Speriamo comunque che domani tutto si tranquillizzi e andiamo avanti». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino