Boom di tesserati e prestiti: ​la serie A finisce nel mirino

Boom di tesserati e prestiti: la serie A finisce nel mirino
«È un'aberrazione il numero di giocatori controllati da alcuni club. Ad esempio c'è un club italiano che ne ha 103. Dobbiamo mettere dei limiti»....

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«È un'aberrazione il numero di giocatori controllati da alcuni club. Ad esempio c'è un club italiano che ne ha 103. Dobbiamo mettere dei limiti». La dichiarazione di Aleksander Ceferin, il presidente dell'Uefa, in un'intervista rilasciata a La tribune di Ginevra e al quotidiano di Losanna 24 Heures ha fatto decisamente rumore. L'intenzione dell'Uefa è quella di controllare con maggiore attenzione i tesseramenti e i prestiti, alla luce del boom del fenomeno che ha riguardato i campionati europei più importanti e in special modo proprio l'Italia.


Il club di serie A che ha il maggior numero di giocatori in prestito è la Juventus, sono 51 i tesserati bianconeri in giro in Italia e in Europa. Un vero e proprio esercito di giocatori bianconeri: tanti giovanissimi molti dei quali ancora sconosciuti, altri giocatori invece già di spessore che si stanno mettendo in luce in altre squadre come Spinazzola e Caldara dell'Atalanta e Mandragora del Crotone e che potrebbero tornare alla Juve. L'ultima operazione in prestito del club bianconero è stata quella di Pjaca allo Shalke 04.

France Football pubblicò qualche mese fa una classifica dei club con il maggior numero di giocatori tesserati indicando la Juventus al primo posto (e poi Atalanta, Inter, Roma e Genoa) e in generale sottolineando che questo fenomeno è diffuso soprattutto in Italia rispetto agli altri quattro più importanti campionati europei (Liga, Premier League, Bundesliga e Ligue One).

Il presidente dell'Uefa punta a livellare il più possibile tutti i più importanti campionati europei e diminuire così il divario tra le squadre di prima fascia e quelle destinate a lottare per la retrocessione. La sua è una vera e propria bordata ai top club europei: «Dobbiamo limitare il numero di giocatori controllati dai grandi club e il numero di trasferimenti. È un modo per evitare che aumentino sempre di più il loro dominio sul mercato con i ricchi che finiscono sempre per comprare tutto ciò che vogliono. In questo modo si indeboliscono le altre squadre», ha spiegato lo sloveno Ceferin, il presidente dell'Uefa successore di Platini, nella sua ultima intervista, ribadendo un tema che gli sta molto a cuore e del quale aveva già parlato in precedenza.

La sua proposta è quella di una luxury tax che penalizzerebbe i grandi fatturati e renderebbe più equilibrate le competizioni europee. «Non è una tassa per il governo, ma per l'Uefa. Abbiamo ancora bisogno di decidere come ci sarà da ridistribuire il denaro». Il presidente dell'Uefa ha annunciato che si sta preparando un documento strategico molto importante per il futuro. «L'Uefa in passato non ha avuto nessuna strategia concreta. Dobbiamo a tutti i costi mantenere la situazione attuale, in cui ogni squadra può partecipare alle competizioni. Il sogno deve rimanere in vita».

 


Le nuove regole saranno introdotte dall'inizio della prossima stagione. Intanto, però, il presidente Uefa lancia l'allarme e annuncia che l'attenzione sarà massima e vigilerà su tutte le situazioni proprio per contrastare lo strapotere delle grandi nei confronti delle piccole.
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Il Mattino