Brescia, Cellino mette pressione ma Corini va avanti: «Sono sereno»

Brescia, Cellino mette pressione ma Corini va avanti: «Sono sereno»
In casa Brescia sono i giorni più delicati della gestione di Eugenio Corini. La sua squadra ha realizzato solo un punto in quattro partite e il tecnico è finito nel...

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In casa Brescia sono i giorni più delicati della gestione di Eugenio Corini. La sua squadra ha realizzato solo un punto in quattro partite e il tecnico è finito nel mirino del presidente Massimo Cellino, scontento per come è stata gestita la partita di sabato col Genoa e per come non sia ancora stata trovata una chiave per far esplodere Balotelli. Alla vigilia della gara con l'Inter, Corini ostenta serenità ma si sono anche diffuse indiscrezioni di contatti tra Cellino e Cesare Prandelli. L'allenatore insomma è a rischio e questa settimana, pensando anche alla partita di domenica col Verona, potrebbe essere per lui decisiva: «Tutto fa parte del gioco e della sfida. Io - dice Corini - non penso comunque a situazioni che non posso controllare e cerco di dedicare le mie energie alla preparazione delle partite e a fare il meglio che posso per la squadre. Ho ben chiare tutte le difficoltà, e sapevo in che situazioni ci saremmo potuti trovare, ma il mio dovere è di mantenere l'equilibrio... Anche perchè domani sera incontreremo una Inter molto più che arrabbiata dopo il pareggio col Parma».


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Il Brescia arriva invece dalla pesantissima sconfitta contro il Genoa: «Ma anche rivedendo quella partita - dice Corini - mi resta la sensazione che fossimo in controllo e che se dopo aver subito il pari psicologicamente non ci fossimo messi a pensare che la vittoria stava sfumando e avessimo continuato a fare il nostro gioco, avremmo anche potuto trovare un nuovo vantaggio. Non siamo stati bravi in certe scelte che ci avrebbero potuto far essere più pericolosi». Il discorso scivola su un Mario Balotelli ancora poco calato nella realtà di squadra e al quale il tecnico chiede di fare molto lavoro di copertura anche lontano dall'area: «Credo - dice Corini - che ci siano pochi giocatori al mondo che da soli possono spostare gli equilibri. Mario deve avere la forza di contestualizzarsi e io penso di chiedergli delle cose normali. Tra l'altro con me le punte hanno sempre segnato tanto…Ad ogno modo, tornando sul piano generale, è ora che anche noi torniamo a fare punti contro la grandi».
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Il Mattino