Avellino, i lupi dal sogno alla paura: aumentano i contagi tra i giocatori

Avellino, i lupi dal sogno alla paura: aumentano i contagi tra i giocatori
La pandemia non conosce più categoria. Dopo Udoh della Pianese, Favalli della Reggio Audace, Tessiore della Vis Pesaro e Hallfredsson del Padova, il Coronavirus è...

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La pandemia non conosce più categoria. Dopo Udoh della Pianese, Favalli della Reggio Audace, Tessiore della Vis Pesaro e Hallfredsson del Padova, il Coronavirus è arrivato anche in serie A contagiando, mercoledì sera, il difensore della Juventus Rugani e, ieri pomeriggio, l'attaccante Gabbiadini della Sampdoria.

Quanto basta per dare un calcio all'ottimismo di chi pensava di poter addirittura tornare in campo prima del 3 Aprile. Non a caso il timore che lo stop possa essere prolungato ha da ieri immediatamente sostituito la speranza che tutto possa archiviarsi nell'arco di qualche settimana. Spediti in ferie forzate i calciatori, dopo le rimostranze di Damiano Tommasi, presidente dell'Aic che ha «strappato l'accordo alle Leghe» di non farli allenare almeno fino al 20 marzo salvo accordo preventivo tra le parti, da ieri è tutto tornato in discussione. Ecco perché il timore che nelle prossime ore possa scattare un nuovo blocco non è affatto da escludere. A chiederlo, sebbene non ancora ufficialmente, sono tanti calciatori professionistici di serie C che hanno posto un interrogativo ai loro sindacalisti di categoria: «Se il contagio è sfuggito persino alla prevenzione di un club come la Juve, con calciatori che gravitano persino tra Nazionale e Champions - si sono chiesti- come potremo considerarci noi di terza serie al sicuro già da lunedì?». Timore condivisibile che qualche presidente come Franco Fedeli della Sambenedettese ha addirittura esplicitato «ipotizzando una ripresa impossibile per questa stagione».
In attesa di ricevere notizie dal palazzo e confrontarsi con i rappresentanti delle varie categorie, Francesco Ghirelli ha ribadito la «volontà di far riprendere i campionati e disputare i playoff per salvaguardare la regolarità» ma ha anche preferito non addentrarsi più di tanto nell'argomento. Continuando a dialogare con le sue 60 società di Lega Pro, però, il massimo dirigente ha prima lanciato l'hashtag #distantimauniti, con cui ha chiesto a tutti di adoperarsi nel sociale,e poi dato loro l'attesa notizia che «la scadenza delle tasse da pagare con gli F24 entro lunedì prossimo è stata traslata al 16 aprile».
Notizia che almeno in parte, viste le tante cose da sbrigare in questi giorni, ha alleggerito il lavoro di quanti si stanno dividendo pure in casa Avellino tra la sede legale alle spalle della Montevergine e il quartier generale operativo del gruppo D'Agostino a Montefalcione da dove la dirigenza è in costante contatto con il dottore Gennaro Esposito. Come ha avuto modo di spiegare anche al Tg regionale della Rai, infatti, il medico sociale biancoverde, oltre a predisporre docce singole e 4 spogliatoi in cui dividere il gruppo da lunedì, ha fatto pervenire ai calciatori una sorta di decalogo da rispettare. Si tratta di consigli che vanno dalla misura periodica della temperatura al rispetto delle norme igieniche per prevenire qualsiasi forma di contagio. Da uomo social e allenatore mediatico quale da sempre ha dimostrato di essere, invece, anche ieri Eziolino Capuano ha guadagnato la ribalta con un video messaggio rivolto ai tifosi e una intervista a Tmw, portale a carattere nazionale. Attraverso le sue metafore e i suoi aggettivi, il tecnico ha ribadito l'appello lanciato l'altro ieri a restare a casa per «schiacciare quello che non ha chiamato virus ma verme», e parlato a cuore aperto ai tifosi, definiti «malati biancoverdi», ai quali ha fatto una solenne promessa in caso di conquista della serie B: «Costretto a stare in casa - ha detto - ne sto approfittando per rivedere le partite che abbiamo disputato, riflettere sugli errori commessi ma anche dare un'occhiata alle altre gare e ai giocatori di cui magari non ho una conoscenza notevole. Il tempo passa velocemente ma devo confessare che, in questa fase, mi mancano tantissimo soprattutto i tifosi e il contatto con i miei ragazzi. Da casa mi sforzo sempre di pensare positivo. Con le dovute rassicurazioni e precauzioni spero che lunedì riprenderemo ad allenarci, che stermineremo il virus e, se Dio ci fa raggiungere l'obiettivo della Serie B, farò come Klopp quando allenava il Mainz saltando le recinzioni per andare in curva ad abbracciarli».

Un sogno che, inevitabilmente, per poter essere ancora cullato dovrà superare l'incubo del contagio che sta assalendo i singoli calciatori, non solo quelli biancoverdi: «In questa fase- ha concluso Capuano - la salute va anteposta a tutto e le posizioni dei singoli comprese e rispettate. I miei giocatori sono ragazzi seri e vanno capiti perché sono lontani dalle famiglie. I calciatori sono quelli più ad alto rischio perché stanno tutti insieme. In questa fase, però, il mio pensiero va soprattutto a chi è in fabbrica, alle forze dell'ordine, ai medici e gli infermieri. Credetemi, ho un parente che fa il medico e vi assicuro che non dorme da trentasei ore».
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Il Mattino