Un ritorno amaro da ex a Verona per Ventura, che perde e fallisce la possibilità di andare a -1 dalla seconda piazza. La Salernitana avrebbe dovuto cercare lo strappo...
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LE SCELTE
L'arretramento di Kiyine nel ruolo di terzino è stata cosa inedita. Non lo è stato il 4-4-2 già proposto a Pescara, anche se con interpreti differenti. Il marocchino è parso troppo lontano dalla porta avversaria e finanche dalla metà campo clivense. «Per come erano messi gli avversari, c'era la possibilità di sfruttare le caratteristiche di Sofian in quel modo secondo me. Chiaramente, nel contesto di una partita senza reazione, tutto viene influenzato - spiega Ventura - Tornando indietro ovviamente faresti cose diverse, quando perdi. Le concorrenti playoff corrono? Sì, ma non perdiamo di vista la realtà, non si può pretendere di vincerle tutte. A inizio campionato non eravamo dati tra le pretendenti alla promozione. Ai ragazzi posso solo dire bravi per quanto fatto finora, molti hanno dato anche ciò che non avevano e questo poi alla lunga lo paghi. Fischi e cori contro di me dal pubblico locale? Sono cose che fanno parte del gioco, siamo professionisti e dobbiamo saperli accettare senza problemi». Prestazione non esaltante e risultato negativo a parte, per l'allenatore «la nota maggiormente negativa di una serata tutt'altro che da ricordare è l'infortunio di Lombardi. Dobbiamo aspettare la diagnosi precisa, ma la sensazione è che possa trattarsi di un infortunio serio. Peccato, l'avevo tenuto fuori per farlo riposare e neanche a farlo apposta si è infortunato Cicerelli». Per l'ex foggiano dovrebbe trattarsi di un contrattempo di poco conto. Quanto a Lombardi, è uscito dal campo in barella e dallo stadio in carrozzina: ha lanciato un urlo all'atto dell'infortunio alla coscia sinistra, proprio sotto al gluteo. Si teme una lesione muscolare importante, uno strappo.
GLI SPOGLIATOI
«Cristiano ha lanciato un urlo fortissimo, potrebbe essere qualcosa di serio», commenta il compagno Migliorini. Tra gli ultimi a mollare, l'ex irpino punta il dito contro l'episodio del rigore: «Ha cambiato la partita, dal campo sembrava esserci stato il tocco ma, rivedendo le immagini, la sensazione è diversa. Potevamo pareggiare subito ma abbiamo sbagliato un'occasione che sembrava semplice. Dopo il 2-0 la partita si è messa in salita, la prestazione non è stata brillantissima ma si è vista». Il difensore non si abbatte: «Non usciamo ridimensionati, andiamo avanti per il nostro percorso. Fin dall'inizio del campionato abbiamo approcciato sempre allo stesso modo, col Chievo abbiamo provato a fare il nostro gioco ma è stata una partita particolare. Non abbiamo il tempo di piangerci addosso, dobbiamo subito pensare alla partita con il Livorno. Questa sconfitta ci fa capire che questo è un campionato molto equilibrato». Marcolini, dal canto suo, è sollevato: «Il mio Chievo ha voluto fortemente la vittoria, venivamo da un periodo non facile e abbiamo dato risposte. Siamo stati puliti e compatti dietro». La Salernitana ieri ha riproposto un modulo diverso dal solito. «Mi aspettavo giocasse a cinque e avevo preparato la partita così, ma sapevamo di dover essere pronti a fronteggiare altro. - confessa il tecnico - Mi ha un po' sorpreso la posizione di Kiyine così arretrata, in precedenza la Salernitana aveva fatto bene con gli interpreti nei ruoli determinanti e i quinti che stavano facendo un campionato di qualità. Giaccherini? Ha fatto una gran gara, ha giocato spesso sul lato della palla, impedendo agli avversari di costruire».
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Il Mattino