Un divano comodo, una birra ghiacciata, la partita della squadra del cuore in tv e una passione da condividere. La classica adunata domestica degli appassionati di calcio. Che...
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L'IDEA
Il funzionamento è legato alla più classica filosofia di sharing. Sulla piattaforma si registreranno gli Host - le persone che mettono a disposizione l'evento - e i Guest, cioè quelli che cercano un posto per vedere la partita. Agli ospiti sarà chiesto il pagamento di una fee a titolo di rimborso spese, tra i 3 e i 7 euro al massimo a persona. L'oscillazione del valore fissato dagli Host sarà legata all'offerta: un divano particolarmente comodo e spazioso, il tipo di tv (una 80 pollici in 4K offre tutt'altro spettacolo rispetto a una 32 di vecchia generazione) e gli extra di qualsiasi tipo (birra, patatine, connessione wi-fi, eccetera).
La registrazione, per ospiti e ospitanti, è gratuita. Mentre per i pagamenti al momento si farà tutto de visu, in attesa che la piattaforma attivi i sistemi di pagamento on-line, sui quali Sofan tratterrà una piccola percentuale degli introiti totali per serata degli Host. Il lancio completo è imminente ma ancora senza una data certa. Ieri sono partite le registrazioni sul sito (https://sofan.it/), ma, spiegano gli ideatori del progetto, per cominciare occorrerà prima mettere insieme un gruppo nutrito di Host. Si parte a Milano, poi l'idea è di allargarsi anche a Roma, Torino e Bologna.
FRENO O INCENTIVO?
La domanda sorge spontanea: come prenderanno l'iniziativa Sky, Dazn e compagnia bella? Risponde Antonio Gullotti, uno dei tre fondatori di Sofan. «Intanto le case non diventeranno dei locali pubblici perché limiteremo il numero dei Guest: per ogni evento non potranno essere ospitate più di 4 o 5 persone, mantenendo così una dimensione familiare. La filosofia non è di guadagnarci, ma di rientrare delle spese. Per questo, al contrario, crediamo che questa idea possa essere un incentivo per gli abbonamenti: pensiamo a quanti ragazzi ci sono che non possono permettersi la pay tv. La prospettiva di recuperare la spesa con lo sharing potrebbe spingere in tanti ad abbonarsi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino