Addio Montalto, il Taranto conferma l'interesse per il bomber di Erice. Per bocca del suo presidente Giove, il club pugliese ha fatto sapere di avere nel mirino il centravanti della Casertana....
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Addio Montalto, il Taranto conferma l'interesse per il bomber di Erice. Per bocca del suo presidente Giove, il club pugliese ha fatto sapere di avere nel mirino il centravanti della Casertana. Rinforzo designato per l'attacco in alternativa a Caturano del Potenza: gli jonici vogliono rafforzare il reparto offensivo a disposizione di Capuano con uno dei due bomber di maggiore esperienza del girone C. La Casertana, pur detenendo il cartellino del calciatore, non dovrebbe opporsi alla sua cessione nell'ambito del progetto di ringiovanimento generale della rosa.
Il club di D'Agostino vuole puntare su calciatori nel pieno della carriera, affidabili fisicamente e Montalto, che ha 36 anni, pur dotato di doti tecniche non comuni per la serie C, non rientra in quella categoria per età e per numero di partite saltate. Non sarà l'unica rinuncia, saranno molti altri i big a partire anche se non è previsto un totale azzeramento della rosa della scorsa stagione. Conferme in vista per almeno cinque-sei calciatori tra cui alcuni dei titolarissimi del campionato appena concluso (Toscano, Tavernelli, Bacchetti e Calapai ad esempio). Quella che il ds Trevisan ha in mente di allestire, su indicazione del presidente D'Agostino, è una squadra sì più giovane di quella del campionato appena finito, ma comunque in grado di chiudere nella parte sinistra della classifica alla fine della prossima stagione. Si avranno conferme con i primi colpi di mercato in entrata, attesi per la prossima settimana (nel mirino c'è l'attaccante 21enne Tirelli del Ravenna tra gli altri) e soprattutto alla lettura della lista dei convocati per il ritiro di metà luglio. A mister Iori, poi, il compito di mettere su la necessaria organizzazione tecnico-tattica.LO STADIO
La società è ancora alla ricerca della sede per il ritiro ma in questi giorni in città tiene maggiormente banco la questione stadio. Lo striscione di protesta affisso in città da alcuni tifosi nella notte tra lunedì e martedì, indica l'attesa di passi concreti dopo le tante date annunciate come giuste per l'inizio dei lavori e poi rinviate. L'ultimo dei rinvii, è quello che prevedeva l'arrivo delle ruspe al Pinto entro fine giugno. Se ne parlerà invece a settembre. Ma almeno, entro domenica, si attende l'inizio dei lavori di allestimento del cantiere in curva Nord, come annunciato da D'Agostino e Ciuffarella. E anche su quel fronte, movimenti, al momento, non se ne sono visti. Materiali occorrenti ordinati e in arrivo, hanno fatto sapere dalla società rossoblu.Perché l'intento è quello di rispettare almeno l'ultimo appuntamento fissato, anche da Ciuffarella, appunto quello relativo all'allestimento del cantiere in curva Nord. D'Agostino e il suo socio, a più riprese (il patron da ultimo anche in occasione della conferenza stampa di presentazione di Trevisan e Iori), hanno assicurato che lo stadio si farà e che non ci sono intralci di sorta. Ora è il momento di dare un segnale concreto e tangibile alla piazza che in quell'opera, a ragion veduta, intravede un trampolino di lancio anche per le ambizioni sportive della squadra.
Lo ha sottolineato anche D'Agostino tracciando il progetto tecnico per le stagioni a venire. Un progetto ispirato alla sostenibilità economica e alla crescita dei calciatori “in house” per puntare alla B quando il nuovo Pinto sarà disponibile. Di certo, la situazione patrimoniale della Casertana negli ultimi anni è molto migliorata. Nelle note allegate al bilancio 2023 (chiusura al 30 giugno, approvazione a ottobre secondo le tempistiche previste per le società di calcio) c'è chiara contezza degli esiti dell'accordo di ristrutturazione del debito tributario e previdenziale stipulato dal club con lo Stato. La Casertana, grazie a quell'accordo, è riuscita ad abbattere di circa il 50% le pendenze pregresse (comprese quelle ereditate dalla precedente proprietà) e ora dovrà pagare un totale di oltre un milione di euro: 500mila in dieci anni (ma dal 2022, data dell'approvazione del piano, ne sono già trascorsi due) e altri 600mila circa in cinque. Una pressione di poco più di 100mila euro all'anno che pesa sì sulle casse del club, ma in maniera molto ridotta rispetto agli anni precedenti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino