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Un altro successo condito. Lo Spezia cade al Picco, la spezia è Ciro. Zenzero sulla Lazio. Intenso, Piccante al punto giusto. Anzi, tre punti in questo caso. Così, pezzo dopo pezzo si costruisce l’Europa per saltarci dentro. Tutti sotto il settore Ospiti a fine incontro. Le mani combaciano nell’ultimo sabato, divise solo dalla contestazione a Lotito. Ottimo lavoro, buon primo maggio. La classe operaia d'Immobile va in paradiso. Al capitano della Lazio nella speciale classifica degli stadi colpiti mancava per l'appunto solo il Picco. Lo scorso anno era andato in gol in trasferta contro i liguri, ma al Manuzzi di Cesena poiché la loro casa era ancora in ristrutturazione. L’attesa della firma nel 27esimo impianto in Serie A è terminata già al 33’. Palla sul dischetto e Provedel spiazzato. Come al solito ci ha messo prima lo zampino Milinkovic: suo il gesto tecnico che ha costretto Nikolaou a un ingenuo fallo di mano. Dopo due occasioni sventate dal portiere avversario Ciro non sbaglia, insacca il 51esimo rigore da quando è arrivato nella Capitale, ma soprattutto arriva a quota 150 gol in Serie A con la Lazio. Eguagliato Hamrin, capace di raggiungere tale traguardo con la Fiorentina.
La scalata
Continua la scalata del numero 17, sempre più re tra i bomber in attività del massimo campionato nostrano grazie ai 182 centri, 27 dei quali segnati in quello attuale. Altro tassello verso quello che sarebbe il quarto titolo di capocannoniere della sua carriera, exploit mai riuscito a un calciatore italiano. Messa in questo modo sembra una serata semplice quella del numero 17, ma non è così.
Il Mattino