Portano bene le magliette delle Universiadi 2019, indossate alla vigilia della trasferta siciliana. Quanto studiato in allenamento, viene eseguito alla lettera e riproposto dai...
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«Partita quasi perfetta, abbiamo messo in pratica tutto ciò che Roberto Brancaccio ci aveva detto di fare. Tommi Negri si conferma una saracinesca: difesa strepitosa. E poi siamo stati bravi a gestire il vantaggio fino alla fine», ammette Massimo Di Martire (nella foto di Manuel Schembri), attaccante classe 2000, che continua a segnare in quantità industriale. «La tripletta? Il merito è da ascrivere alla squadra», spiega il numero 3, figlio d’arte e fratello di Gianpiero, che ha assistito alla sfida, prendendo parte alla trasferta, pronto a mettersi al servizio della causa rossoverde alla ripresa della regular season il 13 aprile contro l’Iren Sporting Club Quinto. Con razionalità e praticità, abile a sfruttare le incertezze degli avversari, il Posillipo orienta nella giusta direzione l’incontro nel secondo periodo, quando costruisce il break di 5-0, ponendo, di fatto, una pietra tombale sulla partita. Gestione oculata e ottimale risparmio energetico consentono di approdare al risultato desiderato. Si esalta Negri nel terzo tempo, parando il rigore allo spagnolo Albert Espanol Lifante. Le doppiette di Luca Marziali e del mancino Edoardo Manzi cesellano un turno davvero proficuo.
«Match con il Brescia una tappa di passaggio. La differenza è da ricercare nel computo delle inferiorità numeriche, vera chiave di lettura: 8/13 con i lombardi, 2/12 con i siciliani. Non abbiamo mai dato agli avversari la possibilità di rientrare. Difesa magistrale, bene la fase offensiva, pressione e attento controllo dei siciliani», dichiara il tecnico Brancaccio, entusiasta del valido gruppo a disposizione. «Continuiamo a lavorare e a proseguire su questa strada», intima il coach napoletano ai suoi. La primavera si tinge di rossoverde. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino