Roma schiantata. Doveva essere la notte dei sogni, si è trasformata in incubo: davanti al Bayern che tutto può, i giallorossi nulla fanno. E rivivono l'umiliazione...
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Il confronto è impietoso: i campioni di Germania, che proprio a Roma due anni fa avevano sollevato la coppa dei campioni, fanno tornare di colpo piccola la squadra di Garcia: sparisce il capitano dei record, per Francesco Totti 45' di anonimato, non pervenuta anche la diga di centrocampo. Un film già visto, nella Champions di sette anni fa. Ma i cinque gol presi a metà gara sono da record, e sempre negativo: mai un'italiana era stata travolta così in Coppa. E mai aveva perso così ampiamente in casa. Anche per Garcia il confronto con il Bayern è ancora di quelli che fanno male: sulla panchina del Lille ne aveva presi sei.
Una notte da dimenticare per la Roma, cominciata con il forfait di Maicon, rimasto fuori per un problema al ginocchio. Un presagio, chissà, per evitare di rivivere il triste 7-1 del suo Brasile con la Germania ai mondiali. Al suo posto nel reparto difensivo giallorosso il greco Torosidis, chiamato a completare il reparto assieme al connazionale Manolas, a Yanga-Mbiwa (preferito ad Astori) e all'inglese Cole. Nessuna sorpresa, invece, a centrocampo (De Rossi, Pjanic, Nainggolan) e in attacco, con il tridente e Totti pronto a innescare la velocità di Iturbe e Gervinho. Nel Bayern, nonostante le voci della vigilia che lo volevano fermo ai box per evitare l'accoglienza ostile dell'Olimpico, l'ex Benatia fa il titolare (e lo fa bene) nella difesa bavarese con Boateng e Alaba. In attacco Lewandowski con accanto da una parte Goetze e dall'altra Mueller. E Robben un jolly capace di scompigliare i deboli schemi giallorossi.
Nemmeno dieci minuti per studiarsi infatti e il Bayern si porta in vantaggio: Robben fa tutto da solo, vince la facile resistenza di Cole, in balia di Lahm e dello stesso Robben, e con un sinistro a giro trova l'angolo imprendibile per De Sanctis.
Il Mattino